Cagliari – C’è voluta molta buona volontà ma alla fine le parti hanno trovato un accordo: in Sardegna 14 frequenze UHF (che coprono l’80 per cento del territorio) saranno assegnate alle emittenti nazionali, le rimanenti a quelle locali. Questo il cuore dell’intesa firmata dal tavolo tecnico voluto dall’Autorità TLC sull’assegnazione delle frequenze in Sardegna, una intesa che fa il paio con la delibera dell’Autorità che prevede l’assegnazione sulla base di “criteri equi, trasparenti e non discriminatori”.
Si parla naturalmente di televisione digitale terrestre, alla quale la Sardegna viene convertita per prima tra le regioni italiane insieme alla Valle d’Aosta. L’accordo getta le basi per la definizione della configurazione e del numero delle reti digitali che saranno attivate dopo lo switch-off, ossia l’abbandono definitivo della tv analogica, già effettivo in alcune aree della regione. Switch-off che è stato rimandato , dal primo marzo a “prima dell’estate”.
Nell’accordo si stabilisce che due frequenze VHF con copertura dell’80 per cento del territorio andranno per emittenti nazionali così come 6 frequenze con copertura tra i 50 e il 70 per cento mentre 10 frequenze con copertura definita “subregionale” saranno assegnate alle emittenti locali.
L’intesa, spiega una nota di Agcom , stabilisce anche i numeri minimi delle frequenze messe a disposizione di “nuovi operatori entranti”.