Roma – Notizie preoccupanti per l’avventura italiana verso il DTT, la televisione digitale terrestre, sono giunte nelle scorse ore da Bruxelles: le autorità di controllo dei mercati hanno infatti deciso di indagare sul modo in cui nel nostro paese è stata condotta la campagna per stimolare gli acquisti dei decoder televisivi digitali.
In particolare, il Commissario UE alla concorrenza, Neelie Kroes, ha confermato l’avvio di una procedura di infrazione che prende di mira, nello specifico, il ricorso al finanziamento pubblico per l’acquisto dei decoder: come avevano denunciato in tanti, compresi anche interessati competitor del DTT, in particolare SKY, i contributi a pioggia per l’acquisto di questi set-top box si può configurare come un diretto intervento dello Stato sul mercato in un modo che contrasta con le direttive europee in materia. In particolare dovrà essere accertato se questi finanziamenti sono avvenuti o meno in un’ottica di “neutralità tecnologica”, uno dei criteri utilizzati per verificare la violazione della normativa comunitaria. Inutile sottolineare l’ amara soddisfazione espressa dai consumatori per le decisioni di Kroes che contribuiscono, a loro parere, ad allontanare l’ipotesi di nuovi stanziamenti pubblici per il DTT nel 2006.
Come previsto nei giorni scorsi, intanto, il Consiglio dei Ministri ha formalizzato il rinvio dello switch-off , ossia del momento del passaggio dalla televisione analogica a quella digitale, portandolo dalla fine del 2006 al 31 dicembre 2008.
Secondo il ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi il rinvio rappresenta un ottimo traguardo tecnico in quanto in quella data l’Unione Europea prevede di “cominciare a livello europeo il passaggio dalla tecnologia analogica a quella digitale”. A Bruxelles, poco prima dell’annuncio di Landolfi, i ministri delle Comunicazioni europei hanno concordato una roadmap verso il DTT destinata ad uniformare gli sforzi dei diversi paesi, oggi molto diversificati . Lo switch-off è stato così fatto passare dal periodo 2010-2012 al periodo 2008-2012, un cambiamento che il Ministro ha descritto come un’accelerazione.
Landolfi ha anche voluto sottolineare come, nonostante la plateale opposizione di alcune istituzioni locali, la sperimentazione in Sardegna e Valle d’Aosta non verrà cancellata e andrà avanti. Questo significa che, salvo correzioni all’indomani delle elezioni politiche generali previste a primavera, il 31 luglio 2006 entrambe le regioni dovranno diventare “all digital”. Di interesse segnalare che a due settimane dalle elezioni, il 15 marzo, dovranno convertirsi al DTT i capoluoghi di provincia delle due regioni “sperimentatrici”.
Secondo Landolfi, una volta eseguito il passaggio in quelle due aree, via via verranno individuate le altre regioni da convertire , che saranno man mano scelte in base a “parametri oggettivi, quali la isolabilità della zona, la popolazione e il numero degli operatori”.