DuckDuckGo, il celebre motore di ricerca incentrato sulla privacy, sarebbe potuto diventare quello predefinito quando si abilita la navigazione privata in Safari, ma le negoziazioni con Apple non sarebbero andate a buon fine a causa dell’influenza di Google al riguardo.
DuckDuckGo poteva essere il motore di ricerca predefinito di Safari
È esattamente questo ciò che è emerso nelle scorse ore, nell’ambito del processo che vede Google accusata di abuso di posizione dominante nel mercato dei motori di ricerca.
Andando più in dettaglio, viene per l’appunto riferito che la “mela morsicata” aveva avviato vari colloqui con DuckDuckGo per impostare quest’ultimo come motore di ricerca di default nella modalità navigazione privata, la quale si rivela molto utile in quanto consente di impedire la condivisione della cronologia di navigazione, ma a quanto pare gli accordi non sarebbero andati avanti perché John Giannandrea, che è entrato in Apple come responsabile della ricerca nel 2018, ha ipotizzato che, poiché DuckDuckGo si basa su Bing per le sue informazioni di ricerca, probabilmente fornisce anche a Microsoft alcune informazioni sugli utenti.
Ciò ha portato Giannandrea a ritenere che il marketing sulla privacy di DuckDuckGo sia “un po’ incongruo con i dettagli”. In un’e-mail del febbraio 2019 ad altri dirigenti Apple, Giannandrea ha detto che era quindi “probabilmente una cattiva idea” passare a DuckDuckGo per la navigazione privata in Safari. Se Apple volesse seriamente passare a DuckDuckGo, “probabilmente insisterei nel fare molta più dovuta diligenza con DuckDuckGo”, ha aggiunto.
Da tenere presente che Apple e Google hanno accordi commerciali affinché il motore di ricerca dell’azienda di Mountain View sia impostato come di default in Safari su iPhone e altri dispositivi del gruppo capitanato da Tim Cook. Gli gli accordi con “Big G” prevedono, tra le altre cose, che Apple non vada a competere nel settore delle ricerche online.