Taipei (Taiwan) – Ci vorrà ancora qualche mese prima di vedere nei negozi masterizzatori capaci di scrivere un DVD in circa 3 minuti e mezzo. Le prime unità DVD 16x, inizialmente attese sul mercato per l’inizio dell’estate, sono infatti ora previste – se tutto va bene – per settembre.
DigiTimes.com riporta come un po’ tutti i principali protagonisti asiatici di questo settore, tra cui i giapponesi Pioneer e Sony e i taiwanesi BenQ, Lite-On e Accesstek, abbiano annunciato ritardi di produzione a causa della scarsità di diodi laser, un componente fondamentale per la costruzioni di drive ottici, e l’assenza di supporti DVD+R 16x.
Così, se molti produttori avevano pianificato il rilascio dei primi masterizzatori di DVD 16x per l’inizio o la metà di luglio, ora il periodo più probabile per la commercializzazione di questa nuova generazione di prodotti sembra essere la fine dell’estate o l’inizio dell’autunno.
A quanto pare i primi dischi vergini certificati 16x, prodotti da colossi come Mitsubishi Chemical e Taiyo Yuden, non potranno essere testati dai produttori prima di agosto: questo significa che i produttori potranno dare avvio alla produzione in serie dei loro primi modelli di masterizzatore 16x solo dopo tale data.
L’ovvia conseguenza di questi ritardi sarà una maggiore longevità delle unità 12x e 8x, sia a singolo che a doppio layer; longevità che inizialmente era stata stimata in due, massimo tre mesi.
Secondo DigiTimes, le aziende taiwanesi BenQ, Lite-On IT, Quanta Storage e Accesstek hanno tutte in programma il rilascio di masterizzatori di DVD 16x a doppio standard (+R/RW -R/RW). Seguiranno a ruota i colossi giapponesi Pioneer, NEC e Ricoh, che dovrebbero proporre la nuova velocità di scrittura durante il terzo trimestre.
Secondo Mitsubishi Electric, uno dei maggiori produttori di componentistica per i drive ottici, i masterizzatori 16x saranno in grado di scrivere 176 Mbit di dati per secondo: questo significa che la creazione di un DVD da 4,7 GB richiederà circa 3 minuti e mezzo per essere completata. La prima generazione di unità 2x impiegava circa mezz’ora per portare a termine l’operazione.