Boston (USA) – Passato alla storia per aver creato il DeCSS , il primo e celebre programma in grado di superare la protezione dei DVD video, Jon Johansen, meglio noto come DVD Jon, ha ora posato gli occhi sul meccanismo di digital rights management (DRM) adottato da iTunes Music Store , il noto negozio on-line di musica di Apple.
Pochi giorni fa DVD Jon ha pubblicato sul proprio blog il link ad un piccolo programma, chiamato QTFairUse, descritto come un “QuickTime for Windows AAC memory dumper”: il tool non è accompagnato da nessuna istruzione e viene distribuito unicamente sotto forma di codice sorgente in C.
Nei giorni scorsi su forum e gruppi di discussione è emerso che il codice, apparentemente scritto per Windows, consente di aggirare il sistema anticopia che protegge i brani di musica in formato AAC acquistabili attraverso iTunes. QTFairUse non è però alla portata di tutti, ed anzi richiede una buona dose di conoscenze tecniche per essere utilizzato: oltre alla necessità di compilarlo, i file che crea non sono direttamente utilizzabili ma necessitano di essere “ricostruiti” in un certo modo.
Per il momento Johansen non ha fornito dettagli in merito al funzionamento del suo software, tuttavia alcuni sviluppatori che hanno esaminato il codice di QTFairUse, in tutto poco più di 200 righe, affermano che questo salva su disco il contenuto “grezzo” (raw) della memoria temporanea utilizzata dal QuickTime Player per sproteggere e poi riprodurre i file audio: il risultato è un file contenente i dati AAC decrittati ma privo delle intestazioni necessarie per essere riprodotto con i player tradizionali.
DVD Jon, che non si definisce un cracker, si è limitato a mostrare la strada, l’idea: da qui alla comparsa dei primi tool user friendly, capaci di craccare in modo semplice e veloce i file audio protetti dalla tecnologia FairPlay di Apple, il passo appare quanto mai breve.
Apple, che fino a questo momento non ha rilasciato commenti sulla questione, potrebbe essere costretta a rivedere il proprio sistema di protezione, così come fece Microsoft per fronteggiare, un paio d’anni fa, la diffusione di un programmino, chiamato FreeMe , capace di decrittare i file WMA protetti.
Lo scorso gennaio la causa legale intentata contro Johansen dalla Motion Picture Association of America si è risolta in una completa assoluzione del giovane hacker norvegese, che ora può persino permettersi di pubblicare, sul proprio sito, una collezione di varianti del DeCSS.