Oracle ha fatto causa a Google per violazione di brevetti e copyright relativo a Java nel sistema operativo Android . La tecnologia nata per rappresentare “una programmazione che può girare in qualsiasi ambiente”, nelle mani di Oracle, e nelle parole della denuncia depositata, diventa un “sistema operativo mobile in competizione con Android”.
La piattaforma e il linguaggio di programmazione Java risalgono al 1995, quando furono creati da Sun Microsystem, che recentemente è stata acquistata da Oracle e rinominata “Oracle America”. Legami ci sono (c’erano) anche tra Sun e Google: il CEO di Moutain View Eric Schmidt era un dirigente chiave di Sun negli anni in cui si stava sviluppando Java.
Secondo la denuncia di Oracle, “Direttamente, ripetutamente e consapevolmente” Mountain View avrebbe sfruttato la proprietà intellettuale inerente la piattaforma Java: a riprova anche l’assunzione da parte di Google, dal 2001, di alcuni dei programmatori di Sun addetti a Java , consapevoli della portata del portfolio brevettuale della loro precedente azienda.
Nelle undici pagine della denuncia depositata presso una corte federale nel Nord Caroline, Oracle tira in ballo 7 brevetti ( 6,125,447 , 6,192,476 , 5,966,702 ; 7,426,720 , RE38,104 , 6,910,205 ]] e 6,061,520 ) e il diritto d’autore che tutela il codice della piattaforma Java, sfruttati, secondo l’accusa, da Google in Android, soprattutto (ma non solo) in Dalvik VM e nell’ Android software development kit .
Google avrebbe dovuto quindi accordarsi per una licenza e adesso deve compensare Oracle, subentrata nei diritti di proprietà intellettuale su Java , pagandole i danni. E distruggendo, o comunque disponendo il ritiro, di tutti i dispositivi che fanno uso di Android: una richiesta che diventa esorbitante da parte dell’accusa, in particolare visto il crescente successo della piattaforma.
Secondo alcuni osservatori , Dalvik sarebbe una delle questioni più controverse della vicenda dal momento che permette di prendere un’applicazione Java che nel suo ambiente Sun ha tutte le licenze necessarie, e la fa girare, ricompilandola, in Android. All’orizzonte si prospetta una lunga e complicata battaglia legale.
Già nel 1997 , Sun aveva denunciato Microsoft con motivazioni, però, differenti: in quel caso la paura della mamma di Java era che la propensione universale della sua piattaforma fosse “rovinata” dagli interventi di Redmond. Una causa legale che si è conclusa nel 2004 , con un accordo che ha visto Microsoft versare a Sun 1 miliardo di dollari.
Google si è riservata di commentare la vicenda una volta avuto modo di studiare attentamente la denuncia di Oracle, anche se una prima risposta squisitamente informale (e personale) è già arrivata da un tweet di Tim Bray, ex direttore delle tecnologie Web di Sun e ora sviluppatore Android per Google.
La vicenda legale, in ogni, caso, si unisce alle altre cause da cui si deve difendere Google per Android , già tirata in ballo (indirettamente) dalla causa intentata da Apple contro HTC, e nel mirino di Microsoft che ad aprile ha dichiarato che il SO di Google potrebbe infrangere alcuni suoi brevetti.
Claudio Tamburrino