Un peso piuma o un peso massimo, difficile da distinguere: il nuovo Nexus 7 è il primo tablet ufficiale di Google, destinato a proseguire il discorso Nexus iniziato tra i cellulari. Cambia il partner, questa volta è Asus , ma resta il principio: a Mountain View vogliono fare le cose in grande e tentare di scardinare il regno di Apple e Amazon. Strappando alla prima l’appeal della piattaforma, alla seconda ogni vantaggio legato ai contenuti.
Le specifiche tecniche del nuovo Nexus 7 ricalcano quelle annunciate alla vigilia dalle indiscrezioni : Tegra 3 quad-core (Kai) da 1,3GHz, GPU 12-core e 1GB di RAM. La fotocamera è solo frontale, 1,2 megapixel, c’è il WiFi a bordo assieme a Bluetooth e NFC, ma niente modulo 3G. La batteria sul palco viene dichiarata capaca di 9 ore di autonomia, altrove il numero scende a 8 : differenze da poco, da valutare comunque su strada, ma in linea con la concorrenza (4325mAh). Magnetometro, accelerometro, giroscopio, GPS. Sistema operativo Android 4.1 Jelly Bean (ora è ufficiale): codice rivisto , finalmente l’interfaccia non “scatterà” più. Il peso è senz’altro uno dei punti forti del prodotto: 340 grammi, quanto alcuni smartphone oversize.
Confrontato con i suoi potenziali concorrenti , Nexus 7 emerge come un potenziale primo della classe: quad-core, schermo IPS 1280×800 (16:9), il più leggero e il più sottile del lotto. Gli unici nei, forse, lo speaker mono e la presa micro-USB per l’alimentazione ( questione di velocità di ricarica ): ma tutto si perdona a un prodotto che costerà appena 199 dollari nella versione da 8GB , 249 in quella da 16GB.
Il prezzo è uno dei cavalli di battaglia di Google: il Nexus 7 si venderà attraverso lo store di BigG, e stando alle dichiarazioni di Andy Rubin il prezzo praticato è praticamente il minimo per coprire le spese. Asus, dal canto suo, fa sapere di aver fatto i salti mortali per accontentare le richieste di Mountain View in fatto di specifiche e tempi di consegna: ci sarebbero voluti solo quattro mesi per passare dall’idea al prodotto sugli scaffali a luglio (e nel pacco dono che BigG ha elargito agli sviluppatori di I/O, poi a metà luglio per i consumatori di USA, Canada, Australia e Regno Unito), e non sarebbero stati fatti compromessi nella qualità dei componenti. Uno sforzo evidentemente legato all’intenzione di Google di guadagnare quota in un mercato, quello dei tablet, che per il momento vede primeggiare incontrastato iPad.
Ma l’hardware non basta: lo dice ancora Rubin, che deve aver convinto i vertici del Googleplex a buttarsi in questa avventura sulla base di un principio controverso, ovvero la “morte delle specifiche”. In altre parole: data una piattaforma potente abbastanza per fare di tutto, e sulla carta il Nexus 7 è in grado di esibirsi tranquillamente in videogiochi all’ultimo grido o qualsiasi altro task tipico delle tavolette, la differenza per i consumatori la fanno i contenuti disponibili . E, a sentire il responsabile Android per BigG, erano i contenuti a scarseggiare sui tablet di sua competenza.
Non è quindi un caso se in concomitanza con l’annuncio di Nexus 7 siano arrivate una pioggia di novità per riviste, film, libri, musica acquistabili e noleggiabili su Google Play . BigG ha anche messo nel piatto un’offerta-lancio comprendente film di cassetta (Transformer 3), un libro (The Bourne Dominion), un paio di riviste (Popular Science, Traveller Condè Nast ecc), qualche brano musicale mainstream e 25 dollari di credito per acquistare altro nel suo marketplace. E poi ancora Chrome lanciato per Android e le mappe offline.
Ed è proprio questo il punto: Nexus 7, più che andare a mettersi in diretta competizione con iPad, cerca di regolare rapidamente i conti con l’ eretico Kindle Fire (che monta una versione dialettale di Android). Prezzo inferiore, specifiche superiori, contenuti alla pari o quasi : se tutto andrà come sperano a Mountain View, questo prodotto si venderà bene e contribuirà ad aumentare l’interesse degli sviluppatori per Android declinato in salsa tablet. A oggi, inutile negarlo, la differenza tra iOS e i concorrenti è la indubbia maggiore quantità di App disponibili per tutti i prodotti basati sulla piattaforma. E sarà a quel punto che, forte di un parco applicazioni adeguato e di contenuti abbondanti , Google potrà tentare la scalata definitiva anche al predominio fin qui assoluto di Apple.
Amazon, Toshiba, HTC, Motorola, Samsung, la stessa Asus: sono loro a doversi preoccupare per la mossa di Google più di Apple, almeno per il momento. Le premesse sembrano buone per BigG, resta da vedere quanto rapidamente la produzione e la distribuzione del Nexus 7 scalerà per coprire una potenziale domanda consistente, e se ovviamente il pubblico premierà la strada scelta da BigG.
Luca Annunziata