Roma – Chiudere rapidamente una vertenza difficile e tornare ad occuparsi solo dello sviluppo dei nuovi servizi di distribuzione via internet di musica ed altri contenuti. Questo è quanto ha spinto Microsoft, Tiscali e OD2 a siglare un accordo stragiudiziale che pone fine al caso innescato dalla denuncia a loro carico presentata da E-Data lo scorso ottobre.
E-Data in quell’occasione ha chiesto che i servizi di distribuzione musicale messi a punto dai tre big, o in via di essere lanciati, venissero sospesi o chiusi fino a quando non avessero ottenuto dalla stessa E-Data una speciale licenza a procedere. Licenza che ora è stata garantita.
Come si ricorderà, E-Data da anni rivendica la propria disponibilità di un brevetto internazionale che le offrirebbe diritti su tutte le attività commerciali che includono per i clienti la possibilità di scaricare informazioni da un server remoto per trasferirle su un proprio computer o altro supporto digitale. Dunque, la possibilità di scaricare musica da internet e masterizzarla rientrerebbe nel brevetto E-Data.
La piccola azienda, che ha già ottenuto importanti successi riuscendo a farsi pagare per il proprio brevetto anche da giganti come IBM , non ha reso noti i termini economici dell’accordo appena stretto con i tre big che aveva denunciato. Ma è ovvio che l’intesa rafforza grandemente la sua posizione e le dà l’effettiva speranza di potersi far pagare da tutti i produttori di servizi di questo tipo, e anche per quei servizi che in futuro proporranno film o altri contenuti con modalità simili.
E-Data ha spiegato che nell’accordo appena sottoscritto si sottolinea come il brevetto sia valido in tutto il mondo. “Siamo decisamente soddisfatti di questo accordo – ha affermato il chairman di E-Data Bert Brodsky – perché rafforza ulteriormente l’ampiezza e la validità del brevetto in Europa. Sebbene il servizio di OD2 stia nascendo soltanto ora, l’accordo rappresenta un messaggio importante per altre imprese che violano le nostre proprietà intellettuali”.
Sebbene Brodsky non abbia nominato specificamente quali siano queste “altre imprese”, conoscendo i progetti di Apple , è quasi certo che lo sbarco in Europa del suo servizio di distribuzione iTunes sarà condizionato da un’offensiva legale di E-Data. “Abbiamo per il momento aperto colloqui con una serie di importanti società in Europa – si è limitato ad affermare Brodsky – che violano le nostre proprietà intellettuali, e se necessario potremmo chiedere delle ingiunzioni contro queste società”. Mela avvisata mezza salvata…