Magari è proprio quello di cui discutevano Jobs e Schmidt, rispettivamente CEO di Apple e Google, seduti a un tavolino di un bar californiano: al contrario di quanto accaduto in passato (vedi alla voce PA Semi ), sembrerebbe che l’ acquisizione di gennaio di Quattro Wireless stia per dare in pochi mesi i suoi frutti, e Cupertino si appresterebbe a lanciare un sistema di advertising mobile che andrebbe ad arricchire l’ecosistema iPhone/iPad/iPod. Una mossa che, inutile negarlo, susciterebbe l’interesse degli addetti ai lavori che già operano sulla piattaforma della Mela: se questo si possa tradurre anche in un vantaggio economico, tuttavia, è cosa da verificare.
Fino a questo momento, infatti, la pubblicità già presente nelle applicazioni distribuite su AppStore è stata essenzialmente erogata attraverso i servizi di Google: sono molti i software basati sul concetto di “adware” , ovvero ceduti a titolo gratuito ma sostenuti dalle inserzioni mostrate durante l’utilizzo. Tra queste, il caso più noto è senz’altro AroundMe : ma sono moltissime le applicazioni che hanno scelto questa strada, soprattutto per avvantaggiarsi della visibilità garantita dal prezzo di vendita fissato a zero. E ci sarebbero già alcuni indizi che indicherebbero come la piattaforma sarebbe già in dirittura d’arrivo.
Scalzare Google da questo mercato potrebbe rivelarsi un’impresa complicata: AdWords e AdSense sono ormai un classico per la monetizzazione online, dunque occorrerebbe offrire qualcosa di più per riuscirci. L’arma segreta di Apple potrebbe essere la geolocalizzazione : marketing mirato, pensato per offrire agli investitori ampie possibilità di inviare messaggi personalizzati per categorie precise di utenti, anche identificando il luogo dove si trovano e offrirgli dunque inserzioni relative alla loro posizione. Anche margini di guadagno più significativi potrebbero costituire un’esca efficace.
Fino a oggi, tuttavia, la chiave del successo delle piattaforme proposte da Apple è stata un’altra: l’integrazione di hardware, software e marketplace ha significato molto per la crescita soprattutto dell’ecosistema iPhone, e l’aggiunta di un sistema di advertising al suo interno potrebbe stuzzicare gli sviluppatori con la promessa di un singolo pannello di controllo per tutte le attività . Senza contare l’ interesse mostrato dalle case editrici per iPad, e dunque la possibilità per Cupertino di accattivarsi simpatie e giri d’affari di interlocutori fino a oggi rimasti ai margini del mercato della pubblicità contestuale.
Il rovescio della medaglia, naturalmente, in caso di successo clamoroso di iPad e di questo nuovo network pubblicitario sarebbe la replica di quanto già visto nel mercato della musica digitale : a oggi iTunes è da considerarsi il principale successo di questo settore, ma le major musicali hanno pagato lo scotto di essere costrette a sottostare alle direttive di Apple in fatto di formati e contenitori per i propri prodotti. Se gli editori si avviassero sulla stessa strada, Apple potrebbe aggiungere al mercato dell’intrattenimento sonoro quello della carta: nel complesso, in ogni caso, si tratterebbe di una mossa in aperta sfida allo strapotere di Google nel mercato dell’advertising digitale.
Luca Annunziata