Mountain View (USA) – L’editoria tradizionale non paga? Google stupisce tutti: l’onnipresente brand , comunemente associato ad Internet e motori di ricerca, è pronto per campeggiare sulle pagine patinate delle testate specializzate in informatica e tecnologie. La pubblicità per Google è una cosa seria: i servizi di marketing contestuale , come AdSense ed AdWords, costituiscono il 99% del fatturato dell’enorme multinazionale californiana.
E nonostante grandi marchi come Playboy abbiano deciso di trovarsi una nicchia online, spaventati dalla crisi generalizzata della carta stampata, i vertici di Google hanno in mente di cercare nuovi clienti proprio là, nell’ antico mondo offline. Voglia di andare controtendenza? Niente affatto: secondo i portavoce di Google si tratta di una mossa strategica che aumenterà incredibilmente il volume d’affari. “Siamo soltanto ad una fase di test”, dicono al Googleplex, “ma vogliamo creare nuovi strumenti che siano utili ad editori, pubblicitari e creativi”.
I primi spazi pubblicitari firmati ” Ads by Google ” sono apparsi sull’ultimo numero dell’edizione cartacea di PC Magazine e Maximum PC , entrambe appartenenti all’impero del gruppo Ziff Davis Media . Un particolare che lascia intravedere un sodalizio tra il colosso dell’editoria tecnologica ed il motore di ricerca.
Un’ipotesi che Jason Young, responsabile della divisione tecnologica di ZF Media, sembra parzialmente confermare: “Il rapporto di preferenza che Google mantiene con centinaia di migliaia di piccole e grandi aziende è un’opportunità incredibile, sia per loro che per l’editoria”. Secondo Young ci troviamo di fronte ad un passo importante nella storia dell’informazione: “La più grande agenzia di marketing online, nonché il più grande motore di ricerca, conferma il bisogno di poter offrire ai propri clienti un servizio su carta stampata”.
L’obiettivo aziendale di Google è quello di organizzare l’informazione di tutto il mondo e renderla accessibile ed utile: già, ma cosa significa esattamente? La traiettoria di Google nel mondo dell’economia globale rimane un’incognita: le ultime mosse del gigante, già dimostratosi in grado di cambiare totalmente le dinamiche della ricerca di dati su Internet, spingono automaticamente a chiedersi: quale sarà la prossima?. Una domanda che si pongono anche molti competitor, Microsoft e Yahoo in testa.
Tommaso Lombardi