E-gov più vicino? Lo dicono 119 progetti

E-gov più vicino? Lo dicono 119 progetti

Stanca sostiene che è ormai sulla pedana di lancio la maggioranza dei progetti previsti dalla prima tranche di interventi per il governo elettronico. Ci sono i numeri dei più fortunati, ma non sembra una lotteria
Stanca sostiene che è ormai sulla pedana di lancio la maggioranza dei progetti previsti dalla prima tranche di interventi per il governo elettronico. Ci sono i numeri dei più fortunati, ma non sembra una lotteria


Roma – La complicata e pesante macchina amministrativa e burocratica che deve imparare a gestire il proprio cambiamento è ormai sul punto di partorire quanto necessario a far partire 119 dei 138 progetti pensati per i primi interventi di riforma verso l’e-government.

Ad affermarlo con il consueto ottimismo è stato ieri il ministro all’Innovazione Lucio Stanca che ha parlato di un ponte verso l’ammodernamento del paese che è stato gettato grazie all’adozione di tecnologie e strumenti dell’innovazione negli enti locali che si sono attivati, dalle Regioni alle Comunità montane.

Parlando a Rimini all’avvio della terza edizione di EURO P.A., Stanca ha sostenuto come “sia in fase molto avanzata la creazione delle condizioni per instaurare nel nostro Paese un nuovo rapporto tra Stato e cittadini, alimentato da efficienza, trasparenza, semplificazione ed improntato non solo nell’applicazione degli strumenti dell’Information & Communication Technologies, ma anche in un nuovo modello di pubblica amministrazione in cui si passi dalla cultura dell’adempimento alla cultura del risultato”.

Nel piano di e-Government lanciato dal Governo sono come noto impegnate 19 Regioni, 95 Province, 3.574 tra Comuni e unioni di Comuni e 218 Comunità montane, con un investimento complessivo di 360 milioni di euro “il più rilevante – secondo Stanca – sinora disposto per la digitalizzazione della pubblica amministrazione locale per ammontare, capillarità territoriale e per ampiezza di applicazioni”.

Stanca ha ricordato che l’obiettivo degli investimenti è portare in rete “ben 80 servizi pubblici considerati prioritari”. Si tratta dei servizi più diversi. Ecco i “numeri vincenti”: 18 milioni di italiani in 9 Regioni potranno scegliere in rete il medico di famiglia; 14 milioni di cittadini in 400 Comuni prenotare visite mediche o altre prestazioni sanitarie; 5 milioni di cittadini in 310 Comuni richiedere l’assistenza residenziale per gli anziani; cittadini e imprese di 40 Province calcolare e pagare l’ICI in rete; in 12 Regioni si potranno effettuare in Rete visure catastali e di piani regolatori; in 40 Province le imprese potranno richiedere la concessione edilizia per nuove opere o per ristrutturazioni; le imprese di 4 Regioni, per una popolazione coperta di 12 milioni di cittadini, potranno comunicare assunzioni, trasformazioni o cessazioni dei rapporti di lavoro.

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Pubblicato il
3 apr 2003
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