E-gratis/ Salon.com a pagamento resiste

E-gratis/ Salon.com a pagamento resiste

Aumentano le perdite ma già quasi metà delle entrate si deve agli oltre 20mila abbonati ad uno dei più celebri magazine online
Aumentano le perdite ma già quasi metà delle entrate si deve agli oltre 20mila abbonati ad uno dei più celebri magazine online


Web – La sua è una sfida che tutto il web sta seguendo, perché il destino di Salon.com potrebbe diventare il destino di molti fornitori di informazione online. E l’azienda proprio ieri ha presentato un bilancio che vede ulteriori perdite, un rosso che aumenta a fronte di notizie solo parzialmente positive.

Salon Media Group, che sta cercando di trasformare il proprio magazine online in un servizio a pagamento, ha annunciato perdite per il secondo trimestre fiscale di 5,64 milioni di dollari contro entrate per soli 567mila dollari. Il trimestre precedente si era concluso con entrate quasi doppie e una perdita di 2,9 milioni di dollari.

La novità per Salon sono le entrate provenienti dai suoi servizi a pagamento. Gli abbonamenti a Salon Premium, Table Talk o The Well, i tre abbonamenti possibili su Salon.com ora riguardano circa il 45 per cento delle entrate complessive dell’azienda, a fronte di più di 20mila iscritti fino a questo momento.

L’azienda può ancora contare sul supporto di alcuni importanti finanziatori, come l’ex boss del canale a pagamento televisivo HBO, Micheal Fuchs, che ha investito in Salon 750mila dollari, ma non è ancora chiaro se i numeri degli abbonamenti potranno davvero bastare a Salon per sopravvivere.

Eppure il CEO dell’azienda, Micheal O’Donnel, ostenta ottimismo: “Sebbene siano solo ancora ai primi passi come fonte di reddito su internet, gli abbonamenti a pagamento sono un business possibile e stiamo dimostrando che i clienti pagano per contenuti di qualità”.

Va detto, però, che sui 3,8 milioni di visitatori unici che Salon ha registrato a luglio, i 20mila iscritti sembrano rappresentare ancora una quota troppo ridotta di abbonati. Ma sono in molti ad augurare buona fortuna ad uno dei pionieri dell’informazione online.

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Pubblicato il
15 nov 2001
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