E' guerra tra le birre di iPhone

E' guerra tra le birre di iPhone

Una nota azienda di birra ruba l'idea di un illusionista per promuovere la propria birra grazie al melafonino
Una nota azienda di birra ruba l'idea di un illusionista per promuovere la propria birra grazie al melafonino

Roma – Per una pinta di birra e per poco più di un pugno di dollari. È finita in tribunale la disputa tra i creatori di iBeer , uno dei trucchetti che trasformano il melafonino in un bicchiere di birra e Molson Coors , marchio che produce la birra Carling, accusato di aver rubato l’idea fornendo il proprio iPint in download gratuito all’interno di AppStore. Adesso, la vicenda sarà discussa in tribunale.

Un colpo basso, si dice, quello portato dal marchio Molson Coors: l’idea originale dell’iBeer è rivendicata da Steve Sheraton , illusionista che più di un anno fa ha creato il celebre giochino mettendolo in vendita sul proprio sito ad un prezzo di circa 3 dollari. In poco tempo l’applicazione ha assunto una quasi inaspettata popolarità, tanto da essere inserito nell’elenco di applicazioni più vendute dalla comparsa di iPhone. Una carriera onorevole, ma breve: dall’arrivo del rivale iPint, distribuito gratuitamente per promuovere la birra Carling, le vendite della creatura di Sheraton si sono quasi annullate.

Sheraton ha quindi ceduto i diritti della sua idea ad una piccola software house con sede a Las Vegas chiamata Hottrix, i cui vertici proprio non ci stanno a vedersi soffiare soldi e fama dai rivali: l’azienda ha quindi citato in giudizio la Molson Coors, quantificando in 12,5 milioni di dollari il danno subito dal download di più di 6 milioni di copie di iPint.

“Sono molto turbato dalla vicenda” ha dichiarato Sheraton. “Come illusionista, sentivo che non era giusto. Nel mondo di maghi ed illusionisti, nessuno mette il copyright sulle proprie invenzioni, per molti l’atto di appropriarsi dell’idea di qualcuno viene considerata una grande vergogna che può portare a notevoli perdite in fatto di pubblica immagine”.

Al momento l’azienda incriminata ha annunciato di aver ritirato il prodotto dagli Apple Store online di USA e Australia, ma stando a quanto dichiarato da Hottrix, il prodotto è ancora a disposizione negli store di altri paesi: basta andare sullo store italiano per scaricare gratuitamente iPint.

Vincenzo Gentile

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Pubblicato il
17 ott 2008
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