Mountain View – Google ha voglia di VoIP. E in un comunicato stampa annuncia l’avvio di un’iniziativa che ambisce ad avere risvolti planetari: “Google Talk Federation”, una sorta di sodalizio virtuale a cui possono prendere parte servizi e sistemi in grado di supportare il protocollo XMPP (Extensible Messaging and Presence Protocol).
Si tratta di una specifica, basata su XML, creata da Jabber Foundation e riconosciuta come standard nel 2004 dalla Internet Engineering Task Force (IETF). “Sono molti – afferma Google – i provider nel mondo a supportare XMPP, così come esistono migliaia di servizi “XMPP-based” utilizzati da molti operatori TLC, ISP, istituti universitari e singoli utenti”. E tra i principali service provider citati da Mountain View si trovano, oltre a Jabber.org, Earthlink , anche Gizmo Project , il filippino Chikka , MediaRing (Singapore), il cinese Netease e l’italiana Tiscali , che per le proprie applicazioni di IM si avvale della piattaforma Timp.Net Enterprise 2005 , scelta quasi un anno fa .
Lo “switch” per lavorare su XMPP, che apre a Google Talk le porte per l’interoperabilità con altri sistemi compatibili, è stato attuato martedì, come dichiarato nel blog Google TalkAbout dallo stesso sviluppatore Gary Burd (che insieme al collega Joe Beda è di provenienza Microsoft ), che afferma: “Gli utenti di Google Talk possono ora chattare con utenti di altri servizi XMPP e viceversa”. Per interconnettere un servizio a Google Talk sarà necessario e sufficiente seguire le specifiche RFC 3920 e chi avrà intenzione di farlo avrà la possibilità di partecipare al Google Talk Open Group .
Google paragona il proprio obiettivo dichiarato di “interconnettibilità” all’interoperabilità da tempo esistente nell’ambito della posta elettronica, un sistema di comunicazione che funziona a prescindere dai provider e dai software utilizzati, e afferma che l’avvio della Google Talk Federation rappresenta il primo passo verso un analogo livello di “trasparenza”.
Ma la fondazione di questa “federation” può essere vista anche come una ricerca di alleati per favorire la penetrazione di Google nei settori dell’instant messaging e della telefonia VoIP. Con la possibilità di contrastare la leadership del leader attuale Skype che grazie all’appartenenza alla famiglia di eBay può contare su un enorme bacino di utenza, ma che ha anche il “difetto” di utilizzare un protocollo proprietario che non consente interoperabilità alcuna.
Dario Bonacina