L’ultimo progetto sperimentale nato in seno ai laboratori di Google X si chiama Project Wing , un servizio di consegne a domicilio basato sull’uso di droni altamente sofisticati. L’obiettivo, naturalmente, è velocizzare la spedizione di beni e prodotti, anche se per concretizzarlo occorreranno ancora degli anni.
Ha lavorato assieme al team di Google X – una divisione da cui sono già fuoriuscite iniziative potenzialmente rivoluzionarie come Glass, le auto che si guidano da sole e i palloni Internet-aerostatici di Project Loon – Nick Roy, esperto di robotica del MIT a cui va il merito di aver messo concretamente a punto il drone in questi tre anni di sperimentazione.
L’UAV di Wing è un dispositivo ibrido, dotato sia di ali che di rotori da elicotteri e quindi in grado di alzarsi in volo anche in verticale, qualora fosse necessario; il design attuale non è a ogni modo quello finale, mentre dovrebbe far parte del pacchetto finale il sistema di sgancio guidato fino a terra dei pacchi il cui funzionamento viene dimostrato nel video promozionale diffuso da Google.
Stando al management di Google, le consegne a domicilio nello stesso giorno dell’ordine stanno “cambiando il mondo” – e Mountain View è naturalmente interessata a far parte (o magari acquisire una posizione di vantaggio in) questo cambiamento.
La visione rivoluzionaria dei droni-corriere di Google è la stessa già messa in mostra da Amazon con Prime Air , anche se passare dalla teoria alla pratica è più facile a dirsi che a farsi: le autorità statunitensi che regolamentano lo spazio aereo a uso civile (FAA) hanno già dato parere negativo sull’uso e la proliferazione dei droni, e lo stesso team di Project Wing ha chiarito che la tecnologia dell’UAV di Google è ancora lontana dal potersi definire completa.
Alfonso Maruccia