Web – L’iniziativa di New.net, che ha aperto le registrazioni per venti nuove estensioni di dominio, non è andata giù alla Domain Name Systems che in una nota ha ricordato che i domini.xxx, così come i.sex, già sono in vendita da tempo.
La Domain Name Systems è un’altra delle imprese che avevano proposto l’estensione.xxx all’ICANN nei mesi scorsi, vedendosi però bocciare la proposta. Come si ricorderà, infatti, ICANN decise di approvare sette nuove estensioni di dominio tra le proteste di molte delle imprese che avevano presentato proposte alternative, tra le quali anche le italiane Dada e Register.it.
Lo stesso Vint Cerf, chairman di ICANN, ieri ha definito l’iniziativa di New.net come un “simpatico trucco”, riferendosi al fatto che i domini di New.net sono raggiungibili solo attraverso una tecnologia proprietaria che non si integra al DNS gestito dall’ICANN.
La protesta della Domain Name Systems contro l’iniziativa di New.net rischia di innescare una battaglia legale dai confini incerti e al di fuori del sistema tradizionale dei domini.
Con i domini.xxx si intendono “raccogliere” le attività online del mondo a luci rosse e la Domain Name Systems su questi domini e i.sex ha già raggiunto una serie di accordi con numerosi operatori del settore pornografico. Accordi che prevedono la limitazione all’ingresso dei siti.xxx ai soli adulti (con la verifica di un numero di carta di credito) e altre condizioni restrittive.
Dalla parte di New.net si sono intanto schierati alcuni importanti operatori del settore, come Excite, Earthlink e Mp3.com, che intendono sostenere lo sforzo dell’azienda di aumentare le estensioni di dominio disponibili a fronte della “indolenza” dell’ICANN nel far decollare le nuove estensioni e nel lanciare un nuovo round per l’approvazione di ulteriori estensioni.
La situazione si fa ulteriormente complessa perché, nel frattempo, l’ICANN ha annunciato che per la “partenza” tecnica delle estensioni approvate nei mesi scorsi occorrerà aspettare ancora. Problemi di natura contrattualistica e tecnica, infatti, si frappongono al lancio in tempi rapidi delle sette nuove estensioni.
Visto l’appoggio “autorevole” che sta riscuotendo New.net, non si può escludere che questo ritardo finisca per agevolare e spingere l’iniziativa alternativa dell’azienda.
Per i suoi ritardi e la sua burocrazia, l’ICANN è stata anche oggetto di un nuovo attacco da parte di Andy Mueller-Maguhn, hacker del Chaos Computer Club e membro della board dell’ICANN eletto dagli utenti Internet.
Mueller-Maguhn si è nuovamente scagliato contro la gestione antidemocratica dell’ICANN nel quale, spiega, gira una infezione dovuta ad “una sorta di imperialismo culturale americano”. Secondo Mueller-Maguhn il problema potrebbe stare nel fatto che tutti portano la cravatta che “causa una riduzione dell’ossigeno che arriva al cervello”…