La scorsa settimana in Finlandia si sono tenute delle votazioni completamente elettroniche ma, a causa di un problema meramente informatico , 232 voti sono andati perduti.
Il “sistema” di e-voting finnico è basato – come molti altri – su cabine di voto dotate di apposita workstation, equipaggiata con touch screen e con un sistema di validazione della volontà di voto, asservito alla presenza di un’apposita smart-card nel relativo slot durante la votazione. All’atto del voto, il cittadino deve inserire la scheda, digitare il numero del candidato e cliccare su “OK”. Sono regolarmente previste l’evenienza “scheda bianca” e la trattazione di eventuali errori di manovra: il Ministero della Giustizia ha predisposto allo scopo un’apposita pagina (in lingua inglese) con presentazione in Flash, che spiega esattamente come agire.
Tuttavia, riferisce EFF Finland , ad elezioni terminate il Ministero ha diffuso una nota in cui chiarisce che per 232 operazioni di voto la procedura si è chiusa in modo anomalo, e attribuisce la circostanza ad un problema di usabilità .
Non solo: EFF Finland riporta che almeno un cittadino avrebbe segnalato problemi , indicando di aver ripetutamente tentato di cliccare “OK” senza che il sistema manifestasse nell’immediato il riscontro all’azione. Togliere la smart-card prima dell’OK, naturalmente, significa che il voto non viene considerato valido. Quale che sia la causa, le totalizzazioni ne sono rimaste negativamente coinvolte ed in circostanze come quelle elezioni (che sono municipali), qualche centinaio di voti di differenza può ribaltare il risultato elettorale.
Dunque, per la Finlandia, tutto da rifare: causticamente, alcuni ringraziano per la piacevole esperienza i rispettivi produttori di sistemi di e-voting, ricordando che il voto elettronico è da tempo quasi memorabile al centro dell’attenzione dei cittadini, molto malvolentieri disposti, in queste circostanze, ad affidarsi ad una manciata di bit per esprimere le proprie preferenze politiche.
Marco Valerio Principato