I sistemi per il voto elettronico non sono abbastanza sicuri per diventare parte integrante di un procedimento democratico. L’ avvertimento giunge dal Chaos Computer Club , la più nota ed autorevole associazione di hacker tedesca.
Oggetto del contendere: i voting computer targati Nedap . Dovranno sostituire le schede elettorali per centomila cittadini del land Hessen nel corso della prossima consultazione del 27 gennaio. Ma è comprovato: il sistema non permette di effettuare il riconteggio dei voti e i risultati elettorali sarebbero esposti alla manipolazione da parte di qualunque malintenzionato.
Per questo motivo CCC aveva sconsigliato con veemenza l’utilizzo del sistema di voto elettronico. Ma gli inviti e gli appelli non sono bastati: il land Hessen sembra non tenere conto dei rischi ai quali espone i propri cittadini e il proprio meccanismo politico, promettendo delle misure di sicurezza che non garantiscono trasparenza né tutelano dalle manomissioni. Le autorità si sono dimostrate poco ricettive al problema e CCC ha deciso di adire le vie legali .
CCC si è così rivolta alla Corte Suprema dello stato federato, per dare uno scossone al governo locale poiché, hanno spiegato gli hacker, “non dispone delle competenze per comprendere il valore della sicurezza tecnica dei dispositivi e le falle nella trasparenza, né ha mostrato di avere intenzione di agire per rimediare”.
Ma i cittadini tedeschi appaiono più consapevoli, memori del fatto che CCC e una crew di hacker olandesi negli scorsi anni avevano evidenziato dei seri problemi di sicurezza relativi alle voting machine introdotte nei Paesi Bassi, analoghe in tutto e per tutto a quelle scelte dal land tedesco. Le preferenze dell’elettorato, spiegavano i tecnici, avrebbero potuto essere intercettate , le macchine avrebbero potuto essere manomesse rapidamente e senza troppo dare nell’occhio. Segnalazioni che avevano condotto il Governo olandese ad un cambio di rotta , e che ora stanno scatenando le preoccupazioni dei cittadini tedeschi.
Ma i sistemi di e-voting non sono al centro dell’attenzione solo in Germania: benché sia abbastanza nutrita la schiera dei paesi che hanno allestito cabine elettorali elettroniche, sono molte le amministrazioni ad aver fatto marcia indietro . Troppo numerose le critiche che investono questi sistemi.
Gaia Bottà