Scrive Alberto: “Un articolo del Washington Post riferisce che in un recente rapporto il National Institute of Standards and Technology (NIST) dichiara che il voto elettronico “cannot be made secure”, non puo’ essere reso sicuro. Mi risulta sia la prima volta che un ente ufficiale si pronuncia sulla inaffidabilità intrinseca del software”.
“NIST – continua Alberto – raccomanda l’uso di schede cartacee e scrutinio elettronico via scansione ottica. In caso di contestazioni il voto puo’ essere ricontato, mentre il riconteggio non è possibile per il voto elettronico.
È interessante notare che il riconteggio negli USA va pagato dalla parte che lo richiede, a meno che il margine di differenza tra perdente e vincente non sia veramente minimo (in questo caso è a spese dell’erario). Se il riconteggio rovescia il risultato, il nuovo vincente viene rimborsato delle spese sostenute per ricontare i voti”.
Sarà anche molto interessante vedere se le raccomandazioni del NIST saranno o meno adottate dalla Commissione delle Elezioni del Congresso: se accadrà, le speranze di chi sostiene l’e-vote potrebbero essere definitivamente deluse.