Non si ferma l’ondata di licenziamenti che sta interessando tutti i big del mondo gaming: dopo Xbox e PlayStation, questa volta tocca a EA. L’impatto della decisione è pesante: via il 5% della forza lavoro, pari a circa 670 persone su un organico composto da 13.400 dipendenti. Questo nonostante il 30 gennaio, sul proprio sito ufficiale, la società abbia pubblicato un comunicato stampa relativo ai risultati finanziari citando un ottimo terzo trimestre
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Industria gaming: licenziamenti anche per EA
In una nota circolata internamente, il numero uno Andrew Wilson afferma: Stiamo anche abbandonando i giochi e allontanandoci dallo sviluppo futuro di IP su licenza che non crediamo possano avere successo nella nostra industria in evoluzione
. Insomma, è stato deciso un cambio di rotta per il modello di business che ha fin qui caratterizzato il publisher.
Secondo le indiscrezioni riportate da una fonte, poi confermate in via ufficiale, Electronic Arts ha cancellato due giochi già in lavorazione. Il primo è uno sparatutto in prima persona ambientato nell’universo di Star Wars e curato da Respawn Entertainment. Il secondo, invece, è un single player della serie Battlefield, eliminato dalla roadmap in conseguenza alla chiusura dello studio Ridgeline Games che l’aveva in carico.
I tagli annunciati fanno parte di un piano di ristrutturazione più ampio, già avviato dalla società con lo split dello scorso anno (quando EA Games è diventata EA Entertainment) e che dovrebbe arrivare a completarsi entro la fine del 2024. A farne le spese sono anche alcuni titoli mobile come MLB Tap Sports e F1 Mobile Racing, che non vedranno mai la luce.
Detto questo, il publisher ha confermato l’intenzione di continuare a investire sui franchise già affermati e che, nella sua visione, continueranno a garantire buoni risultati in termini di ritorno economico. Tra questi figurano Apex Legends, Battlefield, EA Sports FC (ex FIFA), Madden NFL e The Sims.