Due anni fa Craigslist aveva deciso di escludere eBay, che deteneva il 28 per cento delle sue azioni, dal suo Consiglio di Amministrazione: confermando le previsioni ora il giudice della corte del Delaware cui era stato sottoposto il caso ha dato ragione ad eBay cancellando la mozione con cui Craigslist aveva escluso l’uomo del sito d’aste.
La collaborazione tra le due appariva una sorta di connubio perfetto: il dominio mondiale sulle aste online di eBay sembrava ben amalgamarsi con il sito di annunci che domina il settore americano. Tuttavia tutti i buoni propositi che sembravano poter portare Craigslist a diventare un braccio importante di eBay si sono tutti esauriti quando il sito d’aste ha deciso di lanciare Kijiji , omologo servizio di annunci.
A questo punto era chiaro agli occhi di Craigslist che le intenzioni di eBay fossero differenti e, avendo il nemico in casa, seduto nel proprio consiglio d’amministrazione, ha cercato un modo per escluderlo e tagliarlo fuori: così, in una riunione tenutasi in assenza del rappresentante della ormai concorrente, il CdA di Craigslist è riuscito ad approvare una mozione con cui le azioni del colosso di aste online fossero diluite dal 28 per cento a meno del 25 del titolo: in conseguenza di ciò eBay non avrebbe più potuto nominare alcun membro del CdA.
eBay aveva quindi denunciato Craigslist che si era difesa affermando che la presenza nel Consiglio veniva utilizzata da eBay per carpire segreti industriali: testimonianza di ciò, sarebbe stato proprio il lancio di Kijiji.
Negli anni successivi la stessa eBay non ha nascosto le mire che aveva sul controllo completo del sito di annunci: oggi il giudice ha chiuso una parte della vicenda, restituendo a eBay la percentuale di azioni cui aveva diritto. Tuttavia nulla è stato detto sul diritto o meno a riottenere un’eventuale sedia presso il CdA dell’azienda.
Claudio Tamburrino