eBay e PayPal verso la separazione

eBay e PayPal verso la separazione

Il portale di aste online ha confermato di voler fare a meno di PayPal, scendo piuttosto un piccolo player europeo per la gestione "nativa" dei pagamenti degli utenti. PayPal perderà il sonno?
Il portale di aste online ha confermato di voler fare a meno di PayPal, scendo piuttosto un piccolo player europeo per la gestione "nativa" dei pagamenti degli utenti. PayPal perderà il sonno?

Nel prossimo futuro eBay farà a meno di PayPal come canale di pagamento per gli utenti, un fatto già noto da tempo che ora viene confermato dalla corporation statunitense e dall’annuncio del suo nuovo partner. Un partner che permetterà una gestione integrata delle transazioni a tutto vantaggio dell’esperienza di acquisto.

Stando a quanto comunica eBay , infatti, nel prossimo futuro gli utenti potranno usare in maniera nativa il sito delle aste on-line per spedire o ricevere denaro per aste o acquisti; a occuparsi del backend sarà Adyen , società per il processing dei pagamenti con sede ad Amsterdam che tra i suoi clienti può vantare colossi come Uber, Netflix, Etsy, Spotify, EasyJet e altri.

La separazione tra eBay e PayPal è ovviamente cominciata negli anni passati , con la quotazione indipendente di PayPal in borsa e accordi che fissavano al 2020 circa la fine del periodo di transizione. In questi mesi PayPal è stato infatti il metodo di pagamento predefinito sul sito di aste, ma la partnership terminerà in via definitiva entro il 2023.

Il nuovo servizio di pagamento nativo gestito da Adyen arriverà per una piccola parte degli utenti nordamericani nella seconda metà dell’anno, ha comunicato eBay , prima di espandersi ulteriormente nel 2019. Entro il 2021 la transizione dovrebbe essere completa.

eBay sottolinea i vantaggi per gli utenti derivanti da un servizio di pagamento integrato , con costi di gestione inferiori, una gestione semplificata del business e una migliore “conversazione” tra venditore e acquirente. Di certo l’addio di PayPal farà piacere a quanti considerano il servizio come ostile ai venditori .

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
6 feb 2018
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