Apple vuole sostenere in tribunale la sua innocenza nel caso che la vede coinvolta insieme a 5 editori per il controllo sui prezzi nel settore degli ebook.
Il Dipartimento di Giustizia (Department of Justice, DoJ) statunitense ha ufficializzato l’apertura di una causa nei suoi confronti e degli editori Hachette Livre, Harper Collins, Simon&Schuster, Penguin e Verlagsgruppe Georg von Holzbrinck (proprietario, tra l’altro, della tedesca Macmillan): l’ accusa è quella di aver costituito, grazie all’avvento sul mercato di iPad, un cartello intorno al mercato degli ebook , in particolare con l’adozione del cosiddetto modello “di agenzia” che affida il controllo sul prezzo finale agli editori e non ai rivenditori come pretendeva invece di fare Amazon con il modello wholesale.
Harper Collins, Hachette e Simon & Schuster hanno già raggiunto un accordo con 16 Stati più Puerto Rico per uscire dalla causa e ad esso sembrano ora pensare ad unirsi tutti e 50 gli Stati potenzialmente toccati dalla questione, fatto che potrebbe far lievitare la somma dovuta dagli editori per i rimborsi.
Cupertino, nel frattempo, si dovrebbe difendere in tribunale solo con Penguin e Macmillan: “La nostra visione di base è che vogliamo che il caso sia deciso nel merito”.
A supportare indirettamente la posizione di Apple, peraltro, vi è un piccolo editore Educational Development Corporation , che riferisce l’intenzione di ritirare i suoi libri dallo scaffale digitale di Amazon, cui contesta il fatto che la messa in vendita a prezzi stracciati dei suoi volumi abbia ridotto terribilmente i suoi margini di guadagno nonostante vendite totali pari a 1,5 milioni di dollari.
L’accusa nei confronti di Amazon è veemente: “Sono dei predatori – dice il CEO di EDC Randall White – faremmo meglio senza di loro: Amazon sta cercando di cacciare tutti dal mercato”.
Claudio Tamburrino