È la fine di una lunga indagine avviata dall’antitrust europea sul presunto cartello formato dal gigante californiano Apple e da un gruppo di editori anglofoni che avrebbe fatto lievitare il prezzo degli ebook sul mercato del Vecchio Continente. Il commissario alla Concorrenza Joaquín Almunia ha infatti annunciato un accordo tra le stesse autorità comunitarie e i vertici di Penguin (Pearson PLC), le cui intenzioni sul mercato dei libri in formato elettronico si sono rivelate soddisfacenti per la chiusura del caso.
In sostanza , l’editore britannico si impegna a rinunciare al modello contrattuale di agenzia , che affidava la decisione del prezzo finale agli editori e che dunque ha procurato un aumento dei prezzi degli ebook allo scopo di favorire la crescita sul mercato di iPad. Con Penguin sono coinvolti alcuni tra i principali publisher in lingua inglese, da Simon & Schuster al gruppo Harper Collins.
Confermate dalle autorità antitrust della Commissione Europea, le intenzioni di Penguin si estendono alla sospensione temporanea (cinque anni) della clausola della nazione più favorita , offrendo ai singoli rivenditori la possibilità di fissare i propri prezzi e i propri sconti sugli ebook per un periodo di due anni. Le attività del cartello erano infatti mirate a limitare le politiche di prezzo di distributori online come Amazon, con forti sconti sui best-seller .
Gli stessi editori anglofoni si erano già accordati con le autorità statunitensi per l’istituzione di un fondo da svariate decine di milioni di dollari destinato ai consumatori a stelle e strisce. Apple era rimasta da sola alla sbarra contro il Department of Justice (DoJ), uscito vittorioso in primo grado presso una corte di New York. In attesa dell’appello, l’azienda di Cupertino rischia una maxi-sanzione da 500 milioni di dollari a causa del suo ruolo – definito attivo e diretto – nell’azione contro Amazon per l’aumento dei prezzi sul mercato degli ebook.
Mauro Vecchio