Mondadori ha annunciato il suo esordio nel mercato degli ebook: atteso entro il prossimo Natale , anticipa di qualche mese le precedenti dichiarazioni che parlavano del 2011 come l’anno di lancio dei suoi libri digitali.
“L’investimento tecnologico iniziale sarà di circa un milione di euro – spiega l’ad Mondadori Maurizio Costa – e già ad autunno saremo a disposizione del pubblico con l’obiettivo di avere in catalogo oltre mille titoli”.
La casa editrice italiana riconosce così il ruolo che può rappresentare tale mercato “che comincia – rileva Costa – a dare risultati e prospettive di crescita”: anche se l’Italia, rispetto per esempio al 20 per cento del mercato librario a cui puntano gli Stati Uniti nei prossimi 4 anni, spera di toccare appena il 10 per cento del mercato totale nello stesso periodo di tempo.
Il prezzo dei volumi messi a disposizione in forma digitale dovrebbe corrispondere a quello di un libro tascabile cartaceo: “qualcosa meno di 10 euro”, dice l’ad allineandosi grosso modo ai corrispettivi statunitensi.
Sarà poi disponibile per tutte le piattaforme elettroniche: sia per iPad, quindi, che per gli eReader in commercio o in uscita – vedi al capitolo cordata italiana lanciata da Telecom. Entro due mesi, poi, saranno disponibili le applicazioni iPad di alcune delle testate principali della casa editrice, a partire da Panorama e Grazia.
Se Mondadori punta a comprendere tutti i formati, le applicazioni e gli store digitali attualmente e prossimamente in circolazione, la statunitense Neverend ha cercato di trovare una soluzione alternativa ad alcuni problemi che sussistono con gli attuali standard sviluppando un nuovo formato di ebook : inizialmente pensato per ovviare al problema di manuali o testi tecnici che diventano prima o poi obsoleti (magari solo in alcune delle loro parti), ha sviluppatto un formato in HTML5 che permette la memorizzazione locale di dati e con cui è possibile trattare ogni paragrafo del libro come un’unità di contenuto indipendente. Permettendo, principalmente, agli autori di modificare alcune parti senza dover ripubblicare il testo dall’inizio, e di collegare a tali aggiornamenti i lettori abbonati.
Il modello, in pratica, funziona in modo analogo ai feed RSS: permette al lettore di operare anche offline, ma ricevendo una volta online le eventuali notifiche di aggiornamenti. Agli autori permette di proporre (tramite Neverend che funge anche da negozio) agli utenti, sotto forma di sottoscrizione gratuita o meno, abbonamenti per gli aggiornamenti del testo , che possono interessare anche solo un paragrafo. Gli permette inoltre di sapere cosa viene sottolineato dei loro testi (dati aggregati) e capire quindi cosa risulta più interessante. Ai lettori permette invece di commentare singoli elementi del libro : funzione che si immagina utile nel caso di gruppo di studio, di dibattiti tecnici o di semplici forum di fan.
Tali funzionalità non fanno altro che riprendere caratteristiche di siti, RSS e wiki, per sfruttare potenzialità e possibili sbocchi degli eBook che rappresentano ancora un nuovo strumento (ancora da esplorare) sia per gli editori che per i lettori.
Occorre vedere, adesso, se potrù prendere piede oltre la realtà Neverend, dovendo gareggiare con le applicazioni – ora anche per iPad – e i formati finora adottati dai volumi di Kindle e Barnes&Nobles, o con gli oltre 20mila libri resi disponibili dal Progetto Gutenberg nel formato ePub.
Claudio Tamburrino