Lungamente rimandato, il sistema di chiamate automatiche di emergenza eCall si prepara a divenire uno standard a bordo di tutte le nuove automobili europee, a partire dal 2018: l’UE ritiene di aver conseguito l’opportuno equilibrio tra l’immediatezza garantita dal sistema e la tutela della privacy degli automobilisti.
A porre fine a un dibattito durato quasi 15 anni è intervenuta la votazione del Parlamento europeo: la diffidenza mostrata dai cittadini e dalle stesse autorità di garanzia, relative alla sicurezza dei dati trasmessi e gestiti da eCall e relativi al potenziale monitoraggio dei cittadini al volante nei loro percorsi automobilistici, è stata ammorbidita dall’ aggiornamento della proposta negoziato nel mese di dicembre fra il Consiglio e il Parlamento UE. Il sistema eCall non effettuerà alcun tracciamento del percorso dell’automobile, non raccoglierà che i dati essenziali ai servizi di emergenza per un pronto intervento in caso di incidente: la classe del veicolo, il tipo di carburante usato, la posizione e la tempistica esatte dell’incidente.
I dati smistati e gestiti nelle centrali di emergenza del 112 saranno trattati nel rispetto della trasparenza e del diritto alla privacy: l’utente dovrà accordare preventivamente il proprio consenso nel caso in cui il sistema preveda l’intervento di terze parti, i dati raccolti dovranno essere rimossi nel momento in cui non siano più utili allo scopo.
Non tutte le perplessità , però, sono state fugate: il sistema comporta in ogni caso la possibilità tecnica del tracciamento, a cui stato, mercato e malintenzionati potrebbero fare illegalmente appello all’insaputa dell’utente.
L’Europa ha però ritenuto che debba prevalere la tempestività dell’innesco delle operazioni di soccorso: con un dispositivo costerà un centinaio di euro ai produttori, si stima si possano ridurre del 10 per cento le morti degli automobilisti coinvolti in incidenti gravi. A partire dal 31 marzo 2018 tutti i modelli di automobili e piccoli veicoli commerciali immessi sul mercato dovranno essere equipaggiati con il sistema di emergenza: entro l’inizio del mese di ottobre del 2017 gli stati membri dell’Unione Europea dovranno aver approntato le infrastrutture necessarie a supportare eCall. Spetterà di nuovo al Parlamento Europeo, entro il 2021, stabilire se l’obbligatorietà del sistema delle chiamate di emergenza dovrà coinvolgere anche altri tipi di veicoli.