Le misure restrittive applicate a livello globale nei mesi scorsi per contenere la diffusione di COVID-19 hanno portato a un’impennata dei business che hanno scelto la strada dell’e-commerce per non interrompere la loro attività. In Italia, ad esempio, è stato registrato un vero e proprio boom. Cosa è accaduto invece in seguito alla riapertura dei negozi fisici? Alla domanda cerca di rispondere il report “2020 Digital Economy Index” compilato da Adobe (a fondo articolo il link per consultare la versione integrale).
Acquisti online e BOPIS dopo la ripartenza
Sebbene le statistiche rilevate facciano riferimento in esclusiva al territorio statunitense, possiamo immaginare che la stessa dinamica si sia verificata anche altrove, incluso il vecchio continente. Analizzando le transazioni online che interessano 100 milioni di prodotti appartenenti a 18 categorie diverse è stata rilevata una flessione delle vendite in agosto rispetto al mese precedente, dopo che gli store tradizionali sono risultati essere nuovamente accessibili dai clienti.
Ad ogni modo il giro d’affari è fortemente aumentato in confronto allo stesso periodo dello scorso anno: sempre prendendo in considerazione agosto si è arrivati al +42% per un valore quantificato in 63 miliardi di dollari. Il luglio era stato toccato un +55%.
Grande interesse viene ora riposto nelle soluzioni BOPIS (Buy online, pick up in store) che prevedono di recarsi al punto vendita solo per il ritiro di quanto acquistato precedentemente sul Web o via app, senza dunque attendere la consegna a domicilio né esporsi al potenziale contagio rimanendo per lungo tempo all’interno della struttura. In questo caso in agosto si è registrato un +59% rispetto a luglio e addirittura un +259% in confronto allo stesso mese del 2019.