Privatunes è una piccola applicazione, gratuita e ridistribuibile senza finalità commerciali, che consente di rimuovere nome, cognome ed indirizzo email dai brani DRM-free acquistati su iTunes Plus .
Il programma, dal peso di poco più di un megabyte, è stato sviluppato grazie alla collaborazione di due community transalpine: Matoumba , risorsa pensata per la lettura delle news via feed, e Ratiatum , sito dedicato alla vendita e download di software.
Le due realtà si sono trovate d’accordo su un punto: includere nome e cognome dell’acquirente tra le informazioni racchiuse nei file audio sarebbe una seria violazione della privacy . Privatunes ci mette una pezza: permette di creare una copia di quanto acquistato e di rimuovere ogni riferimento all’acquirente.
Sul dominio dedicato all’applicazione, vengono elencate le cinque ragioni per cui varrebbe la pena di usare Privatunes:
– l’acquirente non è un bambino, non ha bisogno del nome sulle proprie cose
– l’acquisto non implica che un giorno non si possa decidere di rivendere le canzoni
– privacy
– cosa succede se un familiare condivide quel file via P2P, anche involontariamente?
– il rapporto venditore-acquirente dovrebbe significare “fiducia”
Lo strumento viene dunque presentato non solo come un mezzo per salvaguardare la privacy, ma anche come la garanzia di sopravvivenza per un possibile mercato dell’usato dei file digitali . Alla stregua di quanto già accade con i dischi ed i CD, Ratiatum spiega che la possibilità di cedere i propri file usati sarebbe vanificata dal “marchio a fuoco” delle generalità del primo acquirente.
Secondo gli autori, dunque, se la vendita prefigura “il trasferimento senza alcuna riserva di un bene materiale o immateriale che sia (secondo la definizione legale)”, allora il proprietario ha diritto di disporne come crede. E il semplice furto di un CD o di un PC potrebbe causare l’arrivo dei propri file marchiati sul P2P : cosa accadrebbe in questo caso?
Alle polemiche seguite al rilascio del programma, Ratiatum risponde ancora sulle proprie pagine: in nessun modo chi ha creato Privatunes intende sostenere la pirateria , bensì garantire a chi acquista un brano la possibilità di rimuovere liberamente i propri dati. D’altra parte, chi se non coloro che acquistano musica su iTunes potrebbero essere interessati? E perché, in “uno slancio di generosità”, dovrebbero donare al resto del mondo quello che hanno pagato?
Al momento Privatunes è disponibile solo per piattaforma Windows: chi l’ha provato sostiene non sia velocissimo . L’attuale release 0.9 consente di modificare un solo file alla volta e di farne al contempo una copia di backup. Già annunciata una nuova versione, capace di girare anche su Mac e Linux, che potrà gestire più file contemporaneamente e più in fretta.
Luca Annunziata