Il Senato ha approvato una legge sull’editoria che entrerà in vigore dal primo settembre e che limiterà le scelte in materia di sconto delle librerie .
Si tratta di un progetto bipartisan: primo firmatario è Ricardo Franco Levi del Pd, da cui prende il nome la legge; relatore del testo è invece il senatore del Pdl Franco Asciutti che parla di “tutela della cultura libraria”, di “protezione della piccola e media editoria” e di adeguamento alle “nuove frontiere dell’editoria online”.
Allo stesso modo l’esponente del Pd aveva parlato di “condizioni per una progressiva riduzione del prezzo dei libri, per una migliore tutela dei consumatori, per un più equilibrato rapporto tra librai ed editori e tra grandi e piccoli operatori”.
Si tratta degli stessi discorsi che sono stati fatti in Francia lo scorso maggio per presentare una proposta di legge che prevede un prezzo unico per la vendita degli ebook sulle diverse piattaforme di distribuzione.
La legge italiana fissa i limiti agli sconti sui libri di recente pubblicazione e su quelli con un discreto riscontro in termini di vendite al 15 per cento sui prezzi di copertina , al 20 nel caso in cui si tratti di un’offerta presentata all’interno di un salone dove si parla di libri o destinata a onlus, biblioteche, archivi e musei pubblici, istituzioni scolastiche e università, e al 25 per cento nel caso di campagne promozionali realizzate dagli editori, ma che non possono durare più di un mese e mai nel mese di dicembre.
Mentre, dunque, il prezzo dei libri resta una scelta libera degli editori, il meccanismo di mercato viene interrotto quando i volumi arrivano sugli scaffali dei negozi: anche se hanno una precisa strategia competitiva, o particolari eccedenze di magazzino, non potranno stabilire sconti superiori al 25 per cento. Con buona pace dei consumatori che probabilmente dovranno ridurre il carico del loro carrello di libri.
Il divieto, peraltro, è esteso anche alle vendite per corrispondenza e al commercio elettronico: nel mirino sembra esserci in particolare l’ efficienza di siti come Ibs e Amazon , che quest’anno ha esordito anche con una versione .it del suo negozio digitale.
Ad Amazon, per esempio, fa riferimento nel commentare l’approvazione della legge l’editore Giuseppe Laterza: “Questa consente ai rivenditori indipendenti di mettersi al riparo dalla concorrenza selvaggia e dalle massicce campagne di sconto delle grandi catene e dei supermercati come dei siti di vendita online come Amazon”.
Ibs , da parte sua, si è armata offrendo fino all’entrata in vigore della normativa la campagna “Fuori tutto” che su 150 mila prodotti garantisce sconti fino al 75 per cento.
Soddisfatto della nuova normativa Marco Polillo, presidente dell’Associazione Italiana Editori: “È il frutto di un lungo dibattito che ha interessato tutti i soggetti, grandi e piccoli della filiera del libro. La legge migliora sostanzialmente la situazione attuale, di fatto senza controllo, attraverso una regolamentazione del mercato che, pur garantendo ai lettori la possibilità di accedere alle varie offerte decise dagli editori sulla loro produzione, definisce in maniera certa i limiti entro cui si potranno fare le promozioni”.
La logica di giustificazione è quella di tutelare una categoria, quella delle piccole librerie, definite da Polillo “risorsa fondamentale per la diffusione della cultura nel nostro paese anche in un periodo di grande sofferenza economica”.
Di fatto, tuttavia, si dimenticano le possibilità offerte dai nuovi mezzi come gli ebook che, tagliando i costi di produzione di un volume, eliminano le logiche di distribuzione e produzione di massa che avvantaggiano i grandi soggetti: gli editori italiani sembrano, insomma, voler continuare ad ignorare le trasformazioni che il mercato dei libri sta subendo, come d’altronde appare evidente dalle offerte di ebook finora proposte, molto lontane da quel taglio dei prezzi già raggiunto negli Stati Uniti.
Eppure il legislatore non si è dimenticato del tutto dei libri digitali: Asciutti dice che bisogna “porre presto mano a un sistema di regole e tutele anche per il libro digitale, diverso da quello dell’era analogica. È quindi auspicabile che ora il Parlamento si applichi a legiferare sul diritto d’autore in rete e sull’ebook”. Nella speranza che ci si concentri, stavolta, più sugli incentivi agli editori italiani che su una logica dei prezzi che blocca le iniziative migliori per i consumatori.
Nel frattempo, il prossimo passo per quanto riguarda le iniziative legate all’editoria sarà la proposta di legge quadro sui libri che lancerà a Matera il prossimo 22 ottobre l’Associazione Forum del libro composta da Laterza, Sellerio, Giunti e Donzelli: si tratterà di una legge di iniziativa popolare a favore delle biblioteche “come centri di aggregazione sociale e culturale”.
Claudio Tamburrino