Questa settimana lascio volentieri lo spazio dell?editoriale alla simpatica penna di uno dei nostri redattori. (N.d.ADR)
Una volta l?età portava l?esperienza, la conoscenza, la saggezza. Oggi non sembra più così. L?avvento dei computer nelle famiglie ha improvvisamente portato in primo piano, al ritmo delle centinaia di megahertz, le giovani generazioni: hacker di 16 anni che violano i più sofisticati server superprotetti, ventenni programmatori che si comprano la Ferrari dopo aver lanciato sul mercato un nuovo gioco rivoluzionario e bimbetti che già sanno tutto sul web design. Insomma, sembra proprio che oggi siano i nipotini ad insegnare ai ?nonni? (ma anche a papà, mamme o zii), perché ormai, si sa, il computer è entrato dappertutto: e così si assiste spesso a ragazzini che insegnano ai ?matusa? come muovere il mouse, fare i disegni, scrivere un documento o navigare su Internet. Alcuni nonni non ci provano nemmeno, ma altri riescono a buttarsi ed eccoli alle prese con i bachi di Windows, la sicurezza in Internet o l?ultimo giochino che, mentendo a sé stessi, dicono di averlo comprato per il figliolo; ed eccoli ancora ad installare programmi DOS dentro a Windows 2000 (il dilettante volenteroso trova sempre una strada?); eccoli a girare nervosi e cattivi intorno al PC mentre sta masterizzando (e guai a chi si avvicina!). La sera il PC va ovviamente coperto, non si sa mai che gli arrivi qualche virus influenzale?
L?atteggiamento del ?nonno informatico? è di due tipi: di stupore/paura o di spavalderia. Il primo non manca mai di fare danni, ma lo fa con un sorriso; il secondo invece è indomito e raccoglie ogni CD-ROM, ogni floppy, ogni sorta di programma per provarlo, reinstallando poi Windows tre volte alla settimana? Non sapevano cos?era un byte e dopo poche settimane si applicano in concertazioni tecniche sulla densità dei dpi adatta per la scansione di un francobollo per archiviarlo nella loro collezione (4 in totale, ?ma si amplierà?).
Il nonno informatico è la nuova simpatica figura della rivoluzione tecnologica, che è forse l?unica che può democraticamente mettere sullo stesso piano tutte le persone, grandi, intermedi e piccini, che si affacciano davanti ad un monitor.
Raffaele Galli