Il governo americano è colpevole o meno di aver costretto le aziende tecnologiche a decifrare i messaggi degli utenti senza prima ricevere alcuna autorizzazione da parte di un giudice? È il dubbio che vuole togliersi Electronic Frontier Foundation (EFF) con una denuncia nei confronti del Dipartimento di Giustizia (DoJ), una mossa che segue i tentativi fin qui infruttuosi di conoscere gli ordini “segreti” per la sorveglianza passati per la Foreign Intelligence Surveillance Court (FISC).
EFF aveva in precedenza provato a conoscere gli ordini di accesso approvati dalla corte FISC tramite il Freedom of Information Act (FOIA), ma dalla corte segreta è arrivata una risposta che nega l’esistenza di documentazione pertinente.
Nulla di verosimile, sostiene ora EFF, vista anche la sovrabbondanza di casi nelle cronache quotidiane ( Apple contro FBI , Microsoft contro USA e non solo) e il chiacchiericcio costante sui presunti abusi della crittografia.
La nuova causa serve a costringere la corte FISC a fare una ricerca più approfondita tra i suoi archivi, forzando la Casa Bianca ad allineare la sua presunta vocazione alla trasparenza alle richieste di declassificazione dei documenti che sono recentemente arrivate anche dal Congresso.
Alfonso Maruccia