EFF: ficcanaso nelle prese elettriche

EFF: ficcanaso nelle prese elettriche

Utilizzare gli smart meter per spiare i cittadini è possibile, sostiene la Fondazione. Meglio pensare subito a regolamentare il settore
Utilizzare gli smart meter per spiare i cittadini è possibile, sostiene la Fondazione. Meglio pensare subito a regolamentare il settore

I dati relativi all’uso di gas e elettricità nelle case possono dare molte informazioni sulle attività svolte all’interno dell’abitazione. Tanto da necessitare una regolamentazione a tutela della privacy ad hoc. Almeno secondo quanto affermato da Electronic Frontier Foundation (EFF) e altre organizzazioni a tutela della riservatezza dei cittadini.

L’occasione è l’inizio dell’istallazione, in California, di numerosi smart meter nelle case nell’ambito del programma energetico dell’Amministrazione Obama: si tratta di contatori intelligenti che misurano e registrano il consumo di energia nelle abitazioni, con lo scopo di utilizzare i dati raccolti per razionalizzare il dispendio energetico.

Dati che possono rivelare gli spostamenti stanza dopo stanza, le attività fatte, i ritmi di vita (sveglia, abitudini, vacanze e altri particolari). E, sottolinea EFF, in mancanza di un programma serio di protezione della privacy, un rischio inevitabile.

Senza una previa regolamentazione sulla proprietà e le possibili utilizzazioni dei dati raccolti all’interno delle case dei privati, le informazioni domestiche rischiano di circolare ed essere riutilizzate con scopi differenti : EFF cita come esempi il probabile interesse delle società di marketing alle abitudini dei consumatori, o quello delle compagnie assicurative, che potrebbero utilizzarli per mettere in discussione il comportamento del cliente da rimborsare.

Insieme a EFF, il Center for Democracy and Technology (CDT): “senza regole chiare, i benefici potenziali della rete di contatori rischia di trasformarsi in un’altra intrusione nella vita privata”.

Si tratta, per la verità, di discorsi che puntano ad anticipare il problema prima che esso si presenti : gli attuali contatori non sembrano poter arrivare ad una precisione tale da risultare pericolosi per la privacy. Interessati allo sviluppo e all’utilizzo degli smart meter , d’altronde, ci sono sia Google che Microsoft .

L’appello delle due organizzazioni a difesa della Privacy è rivolto quindi alla Commissione californiana per i servizi pubblici ( Public Utilities Commission , PUC) che ha il compito di regolamentare questo settore, affinché consideri fin da subito tutti i rischi che si corrono con l’avvento di una tecnologia che come quasi tutte le novità mostra opportunità e minacce.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
12 mar 2010
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