EFF: Internet sta abbracciando privacy e trasparenza

EFF: Internet sta abbracciando privacy e trasparenza

Il nuovo rapporto dell'organizzazione che si batte per i diritti digitali evidenzia una crescente consapevolezza delle corporation telematiche rispetto alla privacy e alla trasparenza nei confronti degli utenti. L'effetto del Datagate dopo un anno
Il nuovo rapporto dell'organizzazione che si batte per i diritti digitali evidenzia una crescente consapevolezza delle corporation telematiche rispetto alla privacy e alla trasparenza nei confronti degli utenti. L'effetto del Datagate dopo un anno

La Electronic Frontier Foundation (EFF) ha pubblicato l’ultima versione del suo Who Has Your Back , rapporto annuale aggiornato sul comportamento di 26 grandi corporation di Internet rispetto alla difesa degli utenti dalle richieste di informazioni – più o meno legittime – provenienti dalle autorità governative.

Il rapporto prende in esame le varie pratiche aziendali in merito alla richiesta (o meno) di un mandato per la condivisione di informazioni degli utenti con i governi (e con quello statunitense in particolare) e le autorità di polizia, alla pubblicazione di “Rapporti sulla trasparenza” periodici, all’impegno per la difesa del diritto degli utenti alla privacy nei tribunali e presso il Congresso USA e altro ancora.

L’edizione 2014 del rapporto Who Has Your Back contiene qualche piacevole sorpresa per quanto riguarda i colossi della Rete, visto che aziende come Dropbox, Google, Microsoft, Apple e Yahoo! si sono guadagnate tutte e sei le stelle previste dal metro di valutazione stabilito dalla EFF.

L’attenzione delle corporation telematiche nei confronti della privacy e dei diritti digitali sarebbe insomma oggettivamente aumentata, a un anno dall’ esplosione dello scandalo del Datagate e nonostante il sostanziale disinteresse per la cruciale questione dimostrato dalla massa clickante di internauti della domenica.

Agli antipodi delle migliori EFF ci mette Snapchat , società app-centrica sempre al centro delle polemiche , che spargerebbe false promesse di difesa della riservatezza ma che non ha in sostanza particolare interesse alla salvaguardia dei diritti digitali dei suoi numerosi (e giovanissimi) utenti.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
19 mag 2014
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