Google si dichiara molto orgogliosa del proprio ex manager in Medio Oriente e in Nord Africa Wael Ghonim, oramai noto per la sua leadership carismatica durante le manifestazioni nei giorni di rivolta a Il Cairo, che sono culminate con le dimissioni del presidente egiziano Mubarak.
A dichiararlo è stato il CEO uscente di Google, Eric Schmidt, durante un discorso al Mobile Word Congress di Barcellona a fronte di una domanda circa l’uso della tecnologia nelle proteste politiche.
Google durante queste settimane era stata molto cauta nel fornire dichiarazioni che avrebbero potuto assumere una connotazione politica, riguardanti il coinvolgimento di Ghonim nelle proteste antigovernative. Ghonim ha attivamente partecipato alle vicende che hanno sconvolto Il Cairo nelle ultime settimane. Il manager di BigG aveva aperto una pagina Facebook dedicata a Khaled Said, il ventottenne di Alessandria d’Egitto torturato a morte da due poliziotti in un internet café nel giugno scorso, inoltre, attraverso vari social network, aveva tentato di fornire aggiornamenti sulla situazione nelle strade del paese e aveva animato il dibattito politico attraverso dei filmati caricati su YouTube.
Dichiarando più volte di non voler abbandonare la piazza prima della liberazione del Paese, il manager è stato fermato, prelevato e incarcerato dalle forze di sicurezza egiziane. Dopo due settimane di silenzio, Ghonim è stato rilasciato e ha ripreso il suo posto in prima fila tra i manifestanti.
In una intervista alla CBC, il manager ha dichiarato pubblicamente di aver ingannato l’azienda, tenendola all’oscuro della sua partecipazione alle manifestazioni antigovernative, volendo in tutti i modi dissociare le proprie azioni personali dalla sua vita professionale.
Ghonim, insomma, ha voluto sollevare Google da ogni responsabilità , spiegando che l’azienda non aveva mai saputo direttamente nulla del suo ruolo durante le uscite nella capitale egiziana. Di seguito, Ghonim aveva dichiarato che si sarebbe sentito onorato di poter un giorno eventualmente tornare in Google se l’azienda non avesse deciso di licenziarlo.
Mountain View durante queste settimane si era limitata a dichiarare che aveva rappresentato un “grande sollievo” la notizia che il dipendente fosse stato rilasciato dopo ben 12 giorni di detenzione da parte della polizia egiziana. Ora l’azienda si dice essere “orgogliosa dell’operato del manager” annunciando di dargli il benvenuto quando sarà pronto a tornare .
Raffaella Gargiulo