Un doppio ricorso in appello contro la decisione di un giudice amministrativo de Il Cairo in seguito alla circolazione online del contestato trailer del film statunitense Innocence of Muslims , ritenuto opera blasfema e pericolosa per la sicurezza di vari paesi islamici. La corte egiziana aveva così ordinato il blocco temporaneo (30 giorni) di tutti gli accessi locali alla piattaforma di video sharing YouTube .
Presentato dai vertici del ministero delle Telecomunicazioni, il ricorso governativo contro l’ostruzione del Tubo si basa sul costo elevato delle misure volte allo stesso blocco degli accessi verso la piattaforma di Google. In sostanza, il governo egiziano non vuole sobbarcarsi le spese per i filtri a livello DNS, non essendo oltretutto autorizzato al monitoraggio dei contenuti caricati dagli utenti sui portali della condivisione social.
Il secondo ricorso contro la decisione del giudice de Il Cairo è stato presentato dagli attivisti dell’ Association for Freedom of Thought and Expression (AFTE), che hanno sottolineato come il blocco totale del Tubo rappresenterebbe una “punizione collettiva” per la presenza di un singolo contenuto ritenuto illecito. Agli utenti egiziani non potrebbe essere sottratto un mezzo fondamentale per la libera espressione sul web. ( M.V. )