Parlando di mobilità elettrica si è soliti pensare alle automobili che non fanno più leva su motori a combustione per gli spostamenti, riducendo così le emissioni nocive per l’ambiente con benefici conseguenti per la salute di chi abita lo spazio urbano, ma un principio simile potrà essere applicato anche ai mezzi pesanti. Ci sta già provando (tra gli altri) Tesla, con il suo camion Semi quasi pronto per la commercializzazione. In Germania si sperimenta invece un concetto differente, che vede le motrici non più dotate di batterie seppur alimentate da energia pulita.
Siemens eHighway, l’autostrada elettrica
Il progetto si chiama eHighway ed è messo in campo da Siemens. Come si può vedere nell’immagine qui sotto, il camion si muove agganciato a un’infrastruttura stradale che gli trasmette energia dall’alto, sfruttando un sistema di cavi che può essere paragonato a quello dei tram che vediamo correre lungo le linee nelle città. Una prima fase di test è condotta con 5 Km dell’autostrada che unisce Francoforte a Darmstadt allestita con tutto il necessario per mettere alla prova la tecnologia e per certificarne l’efficacia.
Da precisare che i mezzi al momento utilizzati per l’iniziativa dispongono sia del motore diesel sia dell’apparato necessario ad assorbire l’energia elettrica dall’infrastruttura. Un ibrido, insomma.
Il progetto eHighway è stato messo in campo per la prima volta da Siemens in Svezia nel 2016 e la sua applicazione che oggi raggiunge la Germania beneficia dei feedback già raccolti. Particolarmente interessante il sistema che consente di recuperare energia in fase di frenata così da immetterla nuovamente all’interno della rete.
L’iniziativa non avrà impatto nel breve termine, ma va interpretata come uno degli sforzi finalizzati a sperimentare nuove modalità di spostamento, maggiormente sostenibili, destinate sia al trasporto passeggeri sia a quello delle merci. L’obiettivo è quello di arrivare un giorno a poter disporre di veicoli e mezzi in grado di muoversi alimentandosi esclusivamente di energia pulita prodotta da fonti rinnovabili. Non sarà facile, considerando non solo le difficoltà di stampo tecnico, ma anche le resistenze di chi per interessi o timori del cambiamento continua e continuerà a non favorirà la transizione verso nuovi modi di intendere la mobilità.