Eko, compagnia che sviluppa strumenti per il monitoraggio in telemedicina di alcune patologie cardiovascolari, ha raccolto investimenti per 65 milioni di dollari e potrà così continuare il proprio sforzo di ricerca e sviluppo per arrivare a nuove soluzioni e nuovi mercati. Il momento è favorevole anche e soprattutto per quel che sta suggerendo: c’è spazio per la telemedicina e, anzi, proprio la telemedicina può diventare centrale per il domani.
L’assistenza sarà digitale e casalinga
Quante volte in questi mesi abbiamo sentito parlare di assistenza a domicilio delle persone, affinché non vadano a fermare i flussi di degenza in corsia bloccando gli ospedali? Quante volte abbiamo sentito parlare di assistenza domestica come panacea di molti dei mali della medicina odierna, in quanto occorre un sistema complementare ad una rete di nosocomi sempre più striminzita poiché pesante per l’economia degli Stati? Gli investimenti su Eko si nutrono in buona parte anche di questa convinzione: la tecnologia può far molto per aiutare a trovare nuovi equilibri nel mondo dell’assistenza sanitaria, contribuendo a monitorare in modo continuativo le persone da casa propria, senza dover creare situazioni di sovraffollamento e riducendo i costi generali della medicina.
Eko ha sviluppato in particolare soluzioni per stetoscopi digitali che possono funzionare in sinergia con uno smartphone. Sebbene possa apparire una semplice digitalizzazione di un tradizionale meccanismo analogico, in realtà è questo uno strumento che rappresenta la base di un principio e di un progetto ben più vasti. Il Littmann CORE Digital Stethoscope è dunque soltanto il primo tassello di una costruzione che gli investitori vedono come ad altissimo potenziale: 65 milioni oggi possono rappresentare una rivoluzione domani, trasformando strumenti di nicchia in abitudini di massa che la pandemia non farà che accelerare.