iPad non deve arrivare sugli scaffali: lo chiede Elan , società asiatica che già la scorsa primavera aveva bussato alla porta di Cupertino per rivendicare la paternità di un brevetto sul multitouch. Dando seguito alle dichiarazioni rilasciate ad aprile scorso, l’azienda taiwanese si è rivolta a ITC (organismo statunitense che regola il commercio internazionale) chiedendo la sospensione dell’immissione in commercio del tablet Apple, così come di iPhone, iPod Touch, MacBook e Magic Mouse .
Si tratta di un copione già visto : analoghe iniziative erano state intraprese da Apple e Nokia nella loro personale contesa sui brevetti relativi alla telefonia mobile, e sempre Cupertino gradirebbe lo stesso provvedimento per limitare l’espansione dell’offerta Android marchiata HTC sul territorio a stelle e strisce. Sebbene le vicende non siano legate tra loro, la questione è sempre la stessa: un’azienda accusa l’altra di aver violato una o più rivendicazioni brevettate nei rispettivi prodotti, e la strada più rapida (e più paralizzante sul piano economico) per ottenere qualche risultato è rivolgersi all’agenzia per il commercio.
I tempi della giustizia sono troppo lunghi: tanto per dare un’idea, non sono riportate novità sostanziali rispetto a quanto detto sulla causa intentata in California lo scorso anno dalla stessa Elan contro Apple; per quanto riguarda la vicenda Espoo contro Cupertino, le previsioni più ottimistiche stimano in almeno 3-5 anni il tempo necessario per arrivare alla conclusione della contesa giudiziaria (sempre che non si trovino accordi fuori dall’aula prima). ITC , invece, per la sua stessa natura è pensata per intervenire rapidamente sul mercato: in presenza di merce giudicata pericolosa ha il potere di sospenderne immediatamente la commercializzazione , e lo stesso può fare in questo caso per garantire i diritti (anche presunti, senza entrare nel merito della validità di una rivendicazione) di una parte che si dichiari lesa.
Da parte sua, Elan ha all’attivo già una vittoria ottenuta contro Synaptics, rea di aver violato lo stesso brevetto (il numero 7.274.353) nei suoi touchpad: questo potrebbe costituire un valido precedente per argomentare la decisione di sospendere la commercializzazione di iPad (e degli altri prodotti Apple). Se questa decisione possa essere immediata o no, tuttavia, non è fatto scontato . La richiesta alla ITC è stata presentata lo scorso 29 marzo (ma se ne è avuta notizia solo oggi), e iPad ufficialmente entrerà in commercio il 3 aprile: paradossalmente, potrebbe anche verificarsi una curiosa circostanza in cui la delibera di ITC arrivi dopo che i primi tablet siano stati consegnati , dunque complicando non poco la situazione per retailer, distributori, consumatori.
Altro fatto curioso: Apple è stata denunciata anche da un’altra azienda, Tsera LLC, per le superfici sensibili dei suoi dispositivi. E, a sua volta come detto, è nel pieno della battaglia di carte bollate con Nokia e HTC per questioni ancora assolutamente simili nel merito (interfacce, metodi di input).
In un contesto, quello del mercato IT (e in particolare quello statunitense), in cui tutto o quasi è oggetto di rivendicazioni sulla proprietà intellettuale, ormai è quasi impossibile presentare alcun prodotto senza rischiare di essere trascinati in un giro vorticoso di accuse e contraccuse . Che possono anche non rivelarsi necessariamente fondate: l’ ultima vicenda che coinvolge lo Zune di Microsoft e il suo sistema di riconoscimento dei brani musicali, ad esempio, pur oggetto dell’ennesima citazione in giudizio sembra destinato a non costituire più che una piccola perdita di tempo per l’azienda di Redmond.
Luca Annunziata