Electronic Arts ama talmente il digital delivery che pensa, anzi, spera un giorno di poter vendere videogame solo in formato completamente digitale. Addio a scatole, box e supporti DVD/Blu-ray: per EA si passerà presto tutti ai download, su console come su PC.
La transizione di EA verso un modello di business “digitale al cento per cento” è già in corso, dice il portavoce John Reseburg: la software house statunitense fondata da Trip “3DO” Hawkins sostiene che il 40 per cento dei ricavi del 2011 proverrà dal digital delivery, e che questo è solo l’inizio di un trend inarrestabile.
EA non fornisce una tempistica definita per il passaggio completo ai download telematici ma si augura che la cosa avvenga “non troppo il là nel futuro”. Certo con il digital delivery la società sarà in grado di controllare il proprio business (e i suoi clienti/utenti/consumatori) in ogni singola parte, ma Reseburg evidenzia come in realtà sia soprattutto la volontà degli acquirenti (che amerebbero il digitale sopra tutto) a spingere EA verso la direzione che ha già intrapreso da tempo.
A onor di cronaca, l’amore per il digital delivery viene professato da una società che è stata recentemente definita la peggiore azienda statunitense del 2012 , e che gestisce uno store telematico (Origin) considerato da molti come una delle meno piacevoli esperienze di acquisto e utilizzo videoludici mai approdati su Personal Computer.
Addio box e DVD, addio ai videogame che vendono decine di milioni di copie nei negozi (fatto che pure è ancora cronaca, non storia) e addio al desiderio di possesso che ha caratterizzato il consumatore di intrattenimento della vecchia generazione: EA scommette sulla robustezza delle connessioni di tutto il mondo (e sulla buona volontà degli ISP di ridurre in maniera sensibile i limiti ai download oggi comunemente dispensati a scaricatori grandi e piccini) per il suo futuro tutto in digitale.
Alfonso Maruccia