Il decreto Milleproroghe, approvato dal Consiglio dei Ministri, contiene un articolo che interessa i clienti dei fornitori di energia elettrica e gas sul mercato libero. Il governo ha di fatto autorizzato gli aumenti delle tariffe per i contratti scaduti e che scadranno prima del 30 aprile 2023, come stabilito anche dalla recente decisione del Consiglio di Stato. Per i contratti in corso sono invece vietate le modifiche unilaterali fino al 30 giugno 2023.
Consentiti gli aumenti per i contratti scaduti
La questione è stata messa in risalto dall’autorità antitrust a fine ottobre. Secondo l’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), l’art. 3 del decreto legge n. 115 del 9 agosto 2022 (Aiuti bis), convertito in legge n. 142 del 21 settembre 2022, non consente la modifica unilaterale delle condizioni generali di contratto relative alla definizione del prezzo, sia per i contratti in corso che per quelli scaduti o che scadranno prima del 30 aprile 2023.
Per questo motivo erano stati adottati i provvedimenti che hanno bloccato gli aumenti comunicati o già effettuati da 11 fornitori di energia elettrica e gas sul mercato libero (Iren, Iberdrola, E.ON, Dolomiti, A2A, Acea, Edison, Enel, Engie, Eni e Hera). Iren ha successivamente presentato ricorso al TAR del Lazio e al Consiglio di Stato. Quest’ultimo ha dato ragione all’azienda di Reggio Emilia.
Per risolvere il “problema” è intervenuto il governo. L’art. 11 del decreto Milleproroghe modifica l’art. 3 del decreto Aiuti bis, specificando che il divieto di modifica
non si applica alle clausole contrattuali che consentono all’impresa fornitrice di energia elettrica e gas naturale di aggiornare le condizioni economiche contrattuali alla scadenza delle stesse, nel rispetto dei termini di preavviso contrattualmente previsti e fermo restando il diritto di recesso della controparte.
Per i contratti a tempo determinato con scadenza antecedente al 30 aprile 2023 è possibile aumentare i prezzi, se il rinnovo viene comunicato almeno tre mesi prima. Il decreto, che dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale entro il 31 dicembre, vieta però modifiche contrattuali per i contratti in corso fino al 30 giugno 2023.
Lo stesso decreto proroga fino al 31 dicembre 2023 l’uso della ricetta in formato elettronico e l’esenzione dall’imposta di bollo per i certificati anagrafici acquisiti tramite l’Anagrafe Nazionale Popolazione Residente (ANPR).
Aggiornamento (30/12/2022): il decreto Milleproroghe è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale.