Roma – La prima elezione europea che si svolge online rischia di trasformarsi in una farsa per gravi questioni procedurali, dopo che una lista regolarmente presentata è stata cancellata dalla competizione per il Consiglio Europeo degli Studenti, un organismo che punta a diventare il veicolo per un dialogo tra gli studenti europei e le istituzioni comunitarie. Un ente nel quale entreranno a far parte studenti votati da studenti dei paesi membri. Ma su tutto questo è piovuta nelle scorse ore la denuncia dei promotori della lista antiproibizionista Antiprohibitionist Students che fino a pochi giorni fa risultava inserita tra le liste in lizza e di cui oggi non c’è più traccia sul sito delle elezioni.
L’accusa della lista ai gestori delle elezioni, una società privata che gode di una partnership con la Commissione Europea e dell’appoggio di autorevoli esponenti della politica europea, non utilizza mezzi termini: “Con una decisione autoritaria e fascista – affermano gli antiproibizionisti – al di fuori di qualsiasi regola di diritto, EUSV ha cancellato la nostra lista dalle elezioni”.
EUSV (EU-Student Vote) è il sito dedicato all’evento, dove si afferma che “tra il 9 e 23 Maggio 2002 verrà effettuata EU Student Vote, la prima elezione europea online. Questo progetto permetterà a milioni di studenti europei di eleggere il primo ‘Consiglio Studentesco Europeo’. Che rappresenterà gli studenti nelle Istituzioni Europee.”
L’evento viene promosso come una manifestazione elettorale online di portata storica, non solo per l’uso di Internet in ambito europeo ma anche perché attraverso il mezzo telematico si ritiene di poter raggiungere un numero di studenti molto più ampio rispetto ai metodi tradizionali, e dunque garantire una reale possibilità di partecipazione alla vita politica europea attraverso il Consiglio Europeo degli Studenti.
Secondo la lista antiproibizionista, però, il senso di tutto questo è stravolto dall’espulsione subita. In una lettera al presidente della Commissione Romano Prodi, i promotori di Antiprohibitionist Students elencano le accuse. Tra queste quella, gravissima, di essere stati espulsi “per aver osato rivelare le irregolarità nascoste dietro il sistema di voto scelto da EUSV”.
“C’è un lungo carteggio – ha spiegato a Punto Informatico una delle promotrici della lista – tra la lista e i gestori di EUSV che ci richiedevano di rimuovere dal nostro sito i messaggi ostili”. E, stando ad un messaggio di EUSV fornito dalla lista a Punto Informatico, la mossa della cancellazione di autorità della lista per queste ragioni era già nell’aria:
“I partner dell’EUSV e i candidati delle altre liste ritengono che i recenti messaggi diffusi dalla vostra lista rappresentino una critica ostile e ingiusta a questa organizzazione e all’iniziativa. Come abbiamo già reso noto, se alle 6 del pomeriggio la vostra lista continuerà ad esprimere la sua mancanza di fiducia nei confronti del procedimento elettorale dell’EUSV e userà questa sfiducia come unico contenuto politico della propria campagna elettorale, ignorando le continue risposte che sia noi che le altre liste hanno già dato alle vostre preoccupazioni, questo atteggiamento verrà chiaramente interpretato come la decisione da voi presa di essere espulsi dalle prime elezioni del Consiglio Studentesco Europeo. Questo vuol dire che alle 6 del pomeriggio la vostra lista sarà eliminata dalla competizione elettorale. Nessuno può essere costretto a far parte di un sistema che non condivide. Come altra liste hanno detto: o siete dentro, o siete fuori. Non potete fare entrambe le cose”.
Ma sul sistema di voto EUSV nelle scorse settimane il sito della Lista aveva fornito una serie di osservazioni che avrebbero probabilmente meritato un più ampio risalto sui media. “La lista – hanno spiegato i promotori – è stata espulsa per aver criticato il sistema di voto, perché non c’è un controllo effettivo sull’identità di chi si registra, non c’è informazione”.
Sul sito di EUSV, il modulo per l’iscrizione alle liste elettorali prevede l’inserimento obbligatorio di alcuni dati personali tra i quali non figura alcun documento di identificazione. Non solo: nel modulo di iscrizione, quale campo esplicitamente “non-obbligatorio”, viene indicato il “numero di matricola” dello studente, pur essendo questo numero uno dei pochi strumenti che avrebbero potuto essere messi in campo per rendere più solida la struttura delle votazioni.
Il pericolo di registrazioni fasulle, e dunque di voti non legittimi, secondo gli antiproibizionisti è elevatissimo in quanto i gestori EUSV “non controlleranno la veridicità dei dati di tutti i votanti, ma si riservano soltanto il diritto di farlo nei casi che ritengono opportuni”.
Di interesse notare che proprio ieri, in concomitanza con l’apertura del voto, un comunicato stampa dell’organizzazione citava soltanto cinque liste come “qualificate” alla fase elettiva, sostenendo che la lista antiproibizionista “sta tentando di forzare EUSV a riconsiderare la propria decisione”. Nella nota, l’organizzazione afferma che la lista ha avuto un’attitudine e un comportamento ostili alle altre liste e al progetto EUSV e che avrebbe addirittura tentato azioni di spam su singoli membri di EUSV, tutte questioni che, sempre secondo EUSV, hanno fatto perdere alla lista il diritto di partecipare all’elezione.
“Va detto – spiegano i promotori della lista antiproibizionista a PI – che sul sito di EUSV non esiste un regolamento completo che copra questi elementi”. Così come non esiste un forum di discussione né un approccio semplificato ai programmi presentati dalle varie liste. Eppure, proprio al regolamento si appella il comunicato EUSV sostenendo che questo “obbliga l’organizzazione a prendere qualsiasi misura atta a garantire la credibilità del progetto e a prevenire attacchi illegittimi ad altre liste”. La nota EUSV finisce con una paternale: “La lista antiproibizionista potrebbe tentare di sviluppare un comportamento democratico più maturo”.
Va sottolineato che l’intera questione sembra passare nel totale silenzio dei media. Alla conferenza stampa di ieri mattina, infatti, non si sono presentati giornalisti ed è presumibile che oggi solo Punto Informatico abbia deciso di dare notizia di quanto sta accadendo alle prime elezioni europee online. Anche per questo l’articolo viene segnalato all’organizzazione EUSV nella speranza di poter avere ulteriori chiarimenti su quello che appare come un evento potenzialmente capace di invalidare il senso stesso di queste consultazioni telematiche.
Nel frattempo, per mobilitare le autorità dell’Unione Europea dinanzi a quella che ritengono una violazione di qualsiasi regola democratica, con in più l’allarme generato dalla cancellazione della lista, i promotori di Antiprohibitionist Students hanno anche presentato due diverse interrogazioni, una urgente, in collaborazione con l’europarlamentare radicale Maurizio Turco.
Per sostenere la propria battaglia a favore di una re-integrazione della lista i promotori hanno anche iniziato uno sciopero della fame che riguarda 7 di loro mentre gli altri membri digiuneranno per 24 ore. Una protesta che è stata comunicata anche al presidente della Commissione Europea.
“Da esponenti delle altre liste – spiegano a Punto Informatico gli antiproibizionisti – abbiamo già ricevuto manifestazioni di solidarietà. C’è anche chi è pronto ad uscire dall’elezione qualora la nostra lista non venisse reintegrata”.