Alcuni ricercatori giapponesi del Telecommunications Research Institute International Advanced hanno pensato che un telefono cellulare dall’aspetto umanoide ricoperto di un materiale che lo fa sembrare pelle umana possa far sentire l’interlocutore più vicino alla persona con cui sta parlando.
Per tale ragione all’Università di Osaka, con l’aiuto di NTT DoCoMo, hanno ideato un nuovo dispositivo, chiamato Elfoid , dall’aspetto molto stravagante. Lungo venti centimetri, il nuovo telefono ha una forma vagamente antropomorfa (a metà tra un neonato e un oggetto di desing), è dotato di una serie di pulsanti di controllo che sono nascosti dietro la sua pelle e una fotocamera che cattura le emozioni e i movimenti di chi parla. Un altoparlante si trova nella sua testa e delle lucine rosse e blu si illuminano nel torace a seconda che il telefono sia in uso o in standby. La tastiera è integrata nel petto, ma verrà realizzato successivamente un sistema di controllo basato sulla voce e sui gesti.
Elfoid sarebbe capace di replicare le informazioni di chi parla in tempo reale. La cosa più “suggestiva” è che il telefono giapponese sarà in grado di tramettere la voce, movimenti e i gesti, dunque le manifestazioni dei sentimenti provati durante la conversazione, grazie a telecamere e sistemi di motion capture tracking .
L’obiettivo è quello di dare agli utenti un senso di presenza e vicinanza della persona che si trova all’altro capo della cornetta . Il telefono dovrebbe finire in commercio nel giro di cinque anni.
Raffaella Gargiulo