Come anticipato ieri, Elon Musk ha annunciato la versione preliminare di Grok, il chatbot basato sull’intelligenza artificiale generativa sviluppato da xAI, azienda fondata a marzo e attiva da luglio. L’accesso al tool, per ora richiede l’iscrizione ad una waiting list, solo per utenti che abbiano IP statunitense (anche se questa limitazione è aggirabile usando una VPN come NordVPN connettendosi ad un server americano). Al termine della fase beta sarà accessibile agli utenti che sottoscriveranno l’abbonamento a X Premium+.
Grok per abbonati X Premium+
Elon Musk non ha fornito molte informazioni su Grok. Larry Allison ha dichiarato a settembre che xAI usa il cloud di Oracle per l’addestramento del modello IA. Il chatbot sfrutta un modello di intelligenza artificiale generativa che viene addestrato con i dati pubblici di X. Grok può accedere in tempo reale alle informazioni condivise sul social network e ad Internet in generale per offrire risposte più aggiornate.
Musk ha pubblicato alcuni screenshot che mostrano un certo sarcasmo. Se viene chiesto come ottenere la cocaina, il chatbot risponde in questo modo:
xAI’s Grok system is designed to have a little humor in its responses pic.twitter.com/WqXxlwI6ef
— Elon Musk (@elonmusk) November 4, 2023
Invece di non rispondere a domande vietate, come avviene con ChatGPT, Grok usa l’ironia. Musk afferma che il chatbot è, per alcuni aspetti, migliore di quelli già sul mercato. Non è noto chi può accedere alla versione beta, ma al termine della fase di test sarà disponibile solo agli abbonati X Premium+.
As soon as it’s out of early beta, xAI’s Grok system will be available to all X Premium+ subscribers
— Elon Musk (@elonmusk) November 4, 2023
Musk ha confermato che il nome Grok deriva dal neologismo coniato dallo scrittore Robert A. Heinlein per il romanzo di fantascienza “Straniero in terra straniera” del 1961. È un termine marziano che significa letteralmente “bere“, ma figurativamente “comprendere“.