Le indagini della SEC nei confronti di Elon Musk si sono aperte e chiuse nel giro di un weekend. Il numero uno del gruppo Tesla ha infatti preferito chiudere la vicenda limitando il danno, rimanendo di fatto agganciato all’azienda e mettendo una pietra sopra ad un passaggio a vuoto che ha portato ad un immediato tracollo delle azioni del gruppo. Per Elon Musk giunge dunque il momento dell’accordo con la SEC, preferendo una serie di limitazioni a quello che avrebbe potuto essere un vero e proprio allontanamento forzato del CEO dall’azienda.
Le indagini erano relative ad alcuni tweet relativi al possibile delisting di Tesla, dichiarazioni pubbliche poi smentite ma che secondo la SEC possono aver veicolato informazioni false e tendenziose. Con il proprio agire deliberato, insomma, Musk potrebbe aver manipolato il valore di Tesla sul mercato azionario. Con l’accordo con la SEC, invece, Musk e Tesla non portano avanti alcuna ammissione di colpa, ma al tempo stesso si accetta una sanzione pari a 40 milioni di dollari (20 milioni l’azienda, 20 milioni Musk) ed in aggiunta le seguenti prescrizioni:
- Musk non sarà più presidente Tesla (le dimissioni dovranno essere formalizzate entro 45 giorni) e sarà sostituito da un presidente indipendente: per almeno tre anni Musk non potrà essere rieletto Presidente;
- Tesla deve aggiungere due nuovi membri indipendenti nel proprio board of director;
- Tesla porrà in essere nuovi protocolli di controllo relativi alle comunicazioni di Elon Musk sulle attività del gruppo.
Musk avrà pertanto la possibilità di rimanere alla guida di Tesla in qualità di amministratore delegato, ma d’ora innanzi sarà maggiormente controllato sotto molti punti di vista (in particolare in relazione alle comunicazioni, poiché ogni parola di Musk pesa come un macigno sulla percezione esterna delle attività dell’azienda).