Elon Musk prova a giocare la carta mediatica contro Twitter. Dopo aver messo in azione il suo team di avvocati per stilare un rapporto di 165 pagine con cui giustificare la rinuncia all’acquisizione per 44 miliardi di dollari, il magnate punta adesso a un dibattito pubblico.
Con un cinguettio pubblicato ovviamente su Twitter, il CEO di Tesla ha sfidato apertamente Parag Agrawal, amministratore delegato della società, ad una discussione pubblica incentrata sulla reale percentuale di bot presenti nel social network. L’invito provocatorio è quello di dimostrare al pubblico che gli utenti giornalieri falsi o spam della piattaforma rappresentino meno del 5%.
La provocazione di Elon Musk contro Twitter: paura di un processo reale?
Musk gioca consapevole della forza che arriva dallo zoccolo duro dei suoi follower. Dopo aver fissato in alto il post, ha anche lanciato un sondaggio per capire se i suoi seguaci credono alla versione di Twitter relativa alla bassa percentuale di bot presenti giornalmente nel social network.
I hereby challenge @paraga to a public debate about the Twitter bot percentage.
Let him prove to the public that Twitter has <5% fake or spam daily users!
— Elon Musk (@elonmusk) August 6, 2022
Le due opzioni sono altrettanto provocatorie: il “Sì” è accompagnato da tre emoticon robot, quasi a suggerire che chi vota in quel modo sia effettivamente un bot. Il “No” è invece affiancato da una forte risata. Prevedibilmente è al momento l’opzione più votata.
Il sondaggio si chiuderà oggi e quasi certamente con un forte vantaggio per il “No” candeggiato da Musk. Difficile, anzi improbabile, che una mossa del genere possa davvero scatenare una reazione da parte di Agrawal o Bret Taylor, presidente di Twitter, entrambi in attesa che la vera partita si giochi in tribunale. La prima udienza è prevista tra un paio di mesi.