SpaceX ha presentato un esposto contro TIM all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) e al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Secondo l’azienda di Elon Musk, l’operatore italiano ostacola la diffusione del servizio Starlink, in quanto non condivide i dati sullo spettro per evitare interferenze.
Ostruzionismo da parte di TIM?
SpaceX afferma che TIM non rispetta la normativa relativa alla condivisione dei dati sulle frequenze. Ciò rallenta la realizzazione dei gateway, ovvero le stazioni di terra che ricevono e trasmettono in segnale da e verso i satelliti che fanno parte della costellazione Starlink.
I dati sulle frequenze servono per evitare interferenze tra i segnali e quindi problemi di comunicazione. Nel documento inviato ad AGCOM e al Ministero viene sottolineato che l’assenza di coordinamento potrebbe causare interruzioni del servizio in aree del Sud Europa e del Nord Africa. Senza questi dati, SpaceX potrebbe decidere di spostare gli investimenti dall’Italia ad altri paesi europei.
La prima richiesta è stata inviata a TIM a metà ottobre 2023. L’operatore ha risposto affermando che l’accesso ai dati non è possibile per motivi tecnici. Qualcuno ipotizza che ci siano anche motivi di sicurezza nazionale e commerciali. L’abbonamento al servizio Starlink costa 29,00 euro/mese (bassa priorità) o 40,00 euro/mese (standard) e offre una velocità massima in download di 255 Mbps, superiore a quella delle connessioni FTTC, ancora molto diffuse in Italia.
Le prestazioni di Starlink aumenteranno con il lancio dei satelliti di seconda generazione, sfruttando il razzo Starship. Attualmente la costellazione è formata da oltre 5.600 satelliti che operano in orbita terrestre bassa.
Aggiornamento (10/04/2024): il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha avviato un tavolo di confronto tra la parti, chiedendo ai due operatori i dati tecnici entro il 24 aprile per effettuare una simulazione e stimare eventuali interferenze.