Ognuno, nel proprio privato, è libero di condurre lo stile di vita che preferisce e che ritiene più giusto per sé, sempre che le sue scelte e le sue azioni non rappresentino una violazione delle normative vigenti e/o non abbiano un impatto negativo sugli altri. Se però il soggetto in questione è l’uomo più ricco al mondo (secondo Forbes) e le sue decisioni influenzano un impero da un trilione di dollari, è altrettanto legittimo che il suo entourage manifesti qualche preoccupazione, associando la reiterata assunzione di sostanze stupefacenti a comportamenti non esattamente misurati e alle loro potenziali conseguenze. Al centro della discussione ci sono, di nuovo, Elon Musk e il suo utilizzo (o abuso) di droghe.
L’impero di Elon Musk e il suo tallone d’Achille
A riportare in auge il tema, sollevando un’ennesima discussione a proposito della sua presunta dipendenza, è un lungo articolo pubblicato dal Wall Street Journal, il cui titolo contiene un riferimento a LSD, cocaina, ecstasy, funghi allucinogeni e ketamina
. Sul consumo di erba si è invece pronunciato il diretto interessato in più occasioni, dopo esser stato preso di mira per averlo fatto in una live con Joe Rogan, uno dei podcaster più seguiti al mondo.
— Elon Musk (@elonmusk) April 7, 2022
Musk è al vertice degli organigrammi di società come Tesla, SpaceX, X (ex Twitter), The Boring Company, Neuralink e della neonata xAI. Secondo il WSJ, numerosi dirigenti e membri dei consigli di amministrazione avrebbero espresso perplessità o timori relativi al potenziale impatto del suo stile di vita sull’andamento delle aziende.
L’articolo cita fonti secondo le quali, ai partecipanti delle feste organizzate in giro per il mondo, sarebbe chiesto di firmare accordi di riservatezza. I party risulterebbero accessibili solo dopo aver rinunciato a portare con sé i propri dispositivi, così da non poter testimoniare quanto accade al loro interno.
I timori manifestati non sono direttamente riconducibili alle conseguenze negative di un eventuale abuso di sostanze stupefacenti sulla salute dell’imprenditore, oggi 52enne, ma all’impatto che l’assunzione di droghe potrebbe avere sui business posti sotto il suo controllo e, inevitabilmente, sulle migliaia di persone che ne costituiscono la forza lavoro. Un esempio su tutti: la collaborazione di SpaceX con le istituzioni USA.
La risposta dei legali
Come prevedibile, la replica del suo team legale non si è fatta attendere. L’avvocato Alex Spiro ha dichiarato che Musk è regolarmente e casualmente sottoposto a test antidroga in SpaceX e non ne ha mai fallito uno
, definendo false
altre affermazioni contenute nell’articolo del Wall Street Journal, ma senza specificare quali. Il diretto interessato ha invece liquidato la vicenda con il post qui sotto, prendendo di mira la testata e i suoi standard (TMZ è un portale di gossip).
TMZ ha standard molto più elevati rispetto al WSJ (in realtà).
TMZ has vastly higher standards than the WSJ (actually)
— Elon Musk (@elonmusk) January 8, 2024