Il primo lancio di SpaceX per il 2018 è stato un sostanziale insuccesso, il payload sistemato nel secondo stadio è andato perso nello spazio e ora tocca ai reporter scavare in un caso mascherato dalla cortina fumogena della segretezza a stelle e strisce.
La space company statunitense ha infatti lanciato Zuma, nome in codice di un satellite governativo segreto, a bordo di un razzo Falcon 9 partendo dalla Cape Canaveral Air Force Station, in Florida; il primo stadio ha correttamente portato in orbita il secondo stadio ed è tornato a terra per il riutilizzo futuro, cosa che in un primo tempo aveva spinto i commentatori a parlare di un lancio perfettamente riuscito .
In seguito, però, dal briefing concesso ai membri del Congresso è emersa la vera conclusione della missione: il secondo stadio della missione non ha “rilasciato” Zuma nell’orbita bassa come avrebbe dovuto, ed è quindi precipitato assieme al satellite nell’atmosfera terrestre.
I dettagli concreti sono scarsi, visto che la segretezza della missione è assoluta, ma persone informate sui fatti parlano di un danno potenziale di miliardi di dollari. SpaceX non si pronuncia, limitandosi a dire che il vettore Falcon 9 ha funzionato come da programma.
Il nuovo anno si è aperto in maniera non molto positiva per SpaceX, anche se la corporation fondata da Elon Musk è proiettata sempre verso il futuro e in particolare sul lancio inaugurale di Falcon Heavy : il sistema di lancio che vuole fare concorrenza all’SLS (Space Launch System) di NASA per i viaggio verso la Luna e oltre è stato osservato , eretto, sulla rampa di lancio di Cape Canaveral per i primi test di accensione dei motori.
Alfonso Maruccia