Pace fatta tra Elon Musk e Tim Cook. Il nuovo proprietario e CEO di Twitter ha comunicato che Apple non aveva mai considerato la rimozione dell’app dal suo store. In pratica si è trattato solo di un malinteso. Probabilmente Musk è stato male informato, visto che l’azienda di Cupertino non ha nemmeno ridotto la spesa per le inserzioni sulla piattaforma, come evidenziano i dati di Pathmatics.
Nessun pericolo per l’app iOS
Musk ha più volte criticato la “tassa del 30%” di Apple, ovvero la commissione che deve essere pagata per ogni acquisto in-app. A fine novembre aveva iniziato lo “scontro”, affermando che l’azienda di Cupertino ha quasi interrotto l’advertising su Twitter. Successivamente ha comunicato che Apple potrebbe rimuovere l’app dal suo store e ribadito che il 30% è una tassa segreta. Secondo Platformer, Musk avrebbe posticipato il lancio di Twitter Blue perché non vuole pagare la commissione per ogni abbonamento sottoscritto.
Dopo aver ringraziato Cook per il tour dell’Apple Park, Musk ha comunicato che sono state risolte le incomprensioni e che Apple non ha mai previsto la rimozione dell’app dallo store.
Good conversation. Among other things, we resolved the misunderstanding about Twitter potentially being removed from the App Store. Tim was clear that Apple never considered doing so.
— Elon Musk (@elonmusk) November 30, 2022
Il tweet indica che i due CEO hanno discusso di “altre cose”. Forse Musk ha rassicurato Cook in merito alla moderazione dei contenuti. Meno probabile invece uno “sconto” sulle commissioni. Sull’argomento è intervenuto anche Mark Zuckerberg. Il CEO di Meta ha dichiarato che Apple decide quali app si possono installare sullo smartphone e può rimuovere quelle che non rispettare le linee guida.
Twitter non può perdere un cliente come Apple, quindi Musk dovrà accettare eventuali compromessi. L’azienda di Cupertino ha speso circa 48 milioni di dollari in pubblicità sul social network nel primo trimestre. Secondo Pathmatics, Apple ha speso 1.005.784 dollari nei primi 28 giorni di novembre, una cifra superiore ai 988.523 dollari di ottobre. Non è quindi vero che la spesa in advertising è diminuita.