Un duro colpo per Elon Musk: il suo sogno di incassare un compenso da capogiro da Tesla, per un valore che oggi equivarrebbe a ben 100 miliardi di dollari, è stato definitivamente stroncato da una giudice del Delaware.
È l’epilogo di una vicenda iniziata nel giugno 2024, quando gli azionisti della casa automobilistica avevano dato il via libera al nuovo piano di remunerazione del vulcanico imprenditore. Avevano così ribaltato un precedente No della giustizia americana. Ma quel voto, non era l’ultima parola. Mancava ancora il verdetto della giudice Kathaleen St. J. McCormick della Corte della Cancelleria del Delaware, la stessa che aveva annullato il primo piano.
Giudice boccia compenso a Musk da 100 miliardi di dollari
E la giudicce è stata inflessibile: ha di nuovo cassato il maxi-compenso. Già a gennaio, accogliendo il ricorso di un azionista, aveva definito “profondamente viziato” l’iter di approvazione. Ora ha rincarato la dose: il semplice voto dei soci non basta a “ratificare una transazione in conflitto di interessi“. Ha anche accusato Tesla di aver fornito agli azionisti informazioni “ingannevoli“.
Tesla e Musk non ci stanno
Tesla, dal suo account X (il social network che, guarda caso, è sempre di Musk), ha attaccato la sentenza a muso duro. “Una giudice ha annullato la volontà della maggioranza degli azionisti che hanno votato due volte per dare a Elon ciò che merita. Se non sarà ribaltata, questa decisione significa che in Delaware comandano i giudici e gli avvocati“.
A Delaware judge just overruled a supermajority of shareholders who own Tesla and who voted twice to pay @elonmusk what he’s worth.
The court’s decision is wrong, and we’re going to appeal.
This ruling, if not overturned, means that judges and plaintiffs’ lawyers run Delaware…
— Tesla (@Tesla) December 2, 2024
Musk ha rincarato la dose: “I voti delle aziende dovrebbero essere controllati dagli azionisti, non dai tribunali“.
Secondo indiscrezioni, il board di Tesla ora studierà un nuovo piano remunerativo, stavolta non più sotto la giurisdizione del Delaware ma del Texas, dove nel frattempo la società si è trasferita. Ma gli esperti avvertono: le contestazioni legali resteranno una spada di Damocle.
Una mossa per legare Musk all’azienda
Ma perché Tesla era così ansiosa di elargire al suo fondatore e CEO un compenso così astronomico? La presidente del CdA, Robyn Denholm, lo spiegava così in una lettera agli azionisti: “Elon non ha tempo illimitato. Non gli mancano le idee e i progetti con cui può cambiare il mondo. Vogliamo che dedichi il suo tempo e le sue energie a Tesla, per il bene di tutti i soci. Ma questo richiede un rispetto reciproco“.
Insomma, un “guinzaglio d’oro” per assicurarsi la sua permanenza e il suo impegno in Tesla. Ma nonostante il pressing e il doppio sì degli azionisti, la giustizia ha detto no. Chissà se ora Elon Musk si guarderà intorno con rinnovato interesse…